giovedì 7 giugno 2012

Il Papa: Grazie a Cristo, la sacralità è più vera, più intensa, e, come avviene per i comandamenti, anche più esigente! Non basta l'osservanza rituale, ma si richiede la purificazione del cuore e il coinvolgimento della vita


Su segnalazione di Laura leggiamo:


Papa: riforma liturgica Chiesa influenzata da secolarismo anni '60 e '70


(ASCA) - Citta' del Vaticano, 7 giu - 


La celebrazione dell'eucaristia nella Chiesa cattolica ha ''risentito nel passato recente di un certo fraintendimento del messaggio autentico della Sacra Scrittura'' perche' ''la novita' cristiana riguardo al culto e' stata influenzata da una certa mentalita' secolaristica degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso'': lo ha detto papa Benedetto XVI durante la messa sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano in occasione della festa del Corpus Domini. Al termine della celebrazione il pontefice guidera' la processione che, percorrendo via Merulana, raggiunge la Basilica di Santa Maria Maggiore.
'E' vero, e rimane sempre valido - ha ammesso papa Ratzinger -, che il centro del culto ormai non sta piu' nei riti e nei sacrifici antichi, ma in Cristo stesso, nella sua persona, nella sua vita, nel suo mistero pasquale. E tuttavia - ha aggiunto - da questa novita' fondamentale non si deve concludere che il sacro non esista piu', ma che esso ha trovato il suo compimento in Gesu' Cristo, Amore divino incarnato''.
Benedetto XVI ha anche denunciato una ''interpretazione unilaterale del Concilio Vaticano II'' che ha ''penalizzato'' la dimensione dell'adorazione nella messa, ''restringendo in pratica l'Eucaristia al momento celebrativo''. Per il pontefice, la ''valorizzazione dell'assemblea liturgica, in cui il Signore opera e realizza il suo mistero di comunione, rimane naturalmente valida, ma essa va ricollocata nel giusto equilibrio''. ''In effetti - come spesso avviene - per sottolineare un aspetto si finisce per sacrificarne un altro.
In questo caso, l'accentuazione posta sulla celebrazione dell'Eucaristia e' andata a scapito dell'adorazione, come atto di fede e di preghiera rivolto al Signore Gesu', realmente presente nel Sacramento dell'altare. Questo sbilanciamento - secondo papa Ratzinger - ha avuto ripercussioni anche sulla vita spirituale dei fedeli.
Infatti, concentrando tutto il rapporto con Gesu' Eucaristia nel solo momento della Santa Messa, si rischia di svuotare della sua presenza il resto del tempo e dello spazio esistenziali. E cosi' si percepisce meno il senso della presenza costante di Gesu' in mezzo a noi e con noi, una presenza concreta, vicina, tra le nostre case, come 'Cuore pulsante' della citta', del paese, del territorio con le sue varie espressioni e attivita'''.


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Papa/ Non bastano riti sacri, serve purificazione del cuore


Con anni 60 e 70 si è perso il senso di sacralità dell'eucaristia

Roma, 7 giu. (TMNews) 


"Grazie a Cristo, la sacralità è più vera, più intensa, e, come avviene per i comandamenti, anche più esigente! Non basta l'osservanza rituale, ma si richiede la purificazione del cuore e il coinvolgimento della vita". Lo ha detto il Papa nel corso dell'omelia pronunciata a San Giovanni in Laterano per il Corpus domini.
Benedetto XVI ha sottolineato nella sua omelia il significato della "sacralità dell'eucaristia" e il rischio che con gli anni Sessanta e Settanta i cattolici abbiano perduto una piena consapevolezza della presenza di Cristo. "Anche qui abbiamo risentito nel passato recente di un certo fraintendimento del messaggio autentico della Sacra Scrittura. La novità cristiana riguardo al culto è stata influenzata da una certa mentalità secolaristica degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso", ha detto Benedetto XVI. "E' vero, e rimane sempre valido, che il centro del culto ormai non sta più nei riti e nei sacrifici antichi, ma in Cristo stesso, nella sua persona, nella sua vita, nel suo mistero pasquale. E tuttavia da questa novità fondamentale non si deve concludere che il sacro non esista più, ma che esso ha trovato il suo compimento in Gesù Cristo, amore divino incarnato".


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1 commento:

Efrem ha detto...

L'analisi del Papa sulla desacralizzazione nella Chiesa mi sembra molto bella e interessante, con i suoi legami agli anni 60 e 70. Penso che ne vadano approfondite le origini, perché il mondo si è andato desacralizzando da molto tempo prima...

Le Messe celebrate in tutto l'orbe cattolico romano secondo il messale di Pio V non hanno impedito all'Europa cristiana di cadere in ben due tragici conflitti mondiali e quando Giovanni XXIII, il Papa della Pacem in Terris scritta davanti alla minaccia di un terzo conflitto dalle proporzioni catastrofiche, ha convocato il Concilio era consapevole della necessità di mettere di nuovo a contatto "le energie vivificanti del Vangelo con la società contemporanea"...perché il contatto era interrotto o mal funzionante da secoli...

Il clima degli anni '60 e '70 non è nato dal nulla, ma è figlio della crisi di valori conseguente ai due conflitti mondiali ed è penetrato nella Chiesa nel momento stesso che essa ha cercato di evangelizzarlo e ne è finito evangelizzato...: teologia della liberazione, preti marxisti o psicologi, sociologi... quando Marx dice che la religione è l'oppio dei popoli e Freud la classifica tra le nevrosi...

Inoltre certe tendenze "umaniste" pre-esistevano al Concilio stesso nella Chiesa, lì hanno solo cercato di esprimersi e poi di interpretare il Concilio, che era ovviamente il frutto di una mediazione ponderata, in modo "unilaterale" pro domo sua... da parte di Vescovi e preti, tra l'altro, tutti formati e ordinati _prima_ del Conclio e cresciuti con la teologia e la liturgia tridentina...

Dico questo per chi fa dell'uso antiquior un "totem" che oggi risolverebbe tutti i problemi della Chiesa, i quali, per opposizione, sarebbero causati tutti, inevitabilmente, dal Concilio...come ha detto il Papa "non basta l'osservanza rituale, ma si richiede la purificazione del cuore e il coinvolgimento della vita"