domenica 10 giugno 2012

I cardinali premono per risolvere la successione a Gotti Tedeschi (Galeazzi)


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:


I cardinali premono per risolvere la successione a Gotti Tedeschi


Restano le divisioni sulla trasparenza, ma serve una guida


GIACOMO GALEAZZI


CITTÀ DEL VATICANO


Rogatorie, ispezioni per l’ingresso nella «white list» dell’Ocse, memorandum di Gotti Tedeschi nelle mani dei pm. Mai come stavolta sulla scelta del presidente dello Ior incidono «fattori esterni». Il Vaticano cerca il suo banchiere, l’«interim» a Ronaldo Hermann Schmitz non ha normalizzato una situazione di forti tensioni interne all’Istituto ed entro breve verrà ufficializzata l’investitura del nuovo «numero uno». In Curia hanno fatto rumore le parole all’Osservatore Romano del cardinale decano Angelo Sodano: «Quante volte ho votato in riunioni di cardinali, senza mai stupirmi che un confratello votasse a favore e l’altro contro. Amici eravamo e amici rimanevano». Molti vi hanno letto un chiaro riferimento alla divisione tra porporati all’interno della commissione di vigilanza Ior sulla cacciata di Gotti Tedeschi. «Bisogna fare in fretta e bene- spiega uno stretto collaboratore di Bertone-. Insediare un nuovo presidente stabile è anche d’aiuto all’istituto per aderire alle normative internazionali ed entrare nella “white list” dei paesi conformi agli standard anti-riciclaggio». La commissione è composta dai cardinali Bertone, Nicora, Tauran, Toppo e Scherer. E non sono mancati dissidi, ad esempio sulla normativa anti-riciclaggio, tra Bertone e Nicora. Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi precisa che «non risulta in calendario» la prossima riunione del direttorio, che però «prima o poi» avrà luogo per stabilire i «passi ulteriori di ridefinizione dell’assetto dello Ior e della sua governance». Per la successione a Gotti Tedeschi non ci sono ancora decisioni. Un possibile candidato di fama internazionale, cattolico «doc», tedesco come il Papa, è l’ex presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, volto noto in Vaticano, ma molto anziano e da tempo fuori dai giochi. Pare improbabile l’ascesa dell’ex gran capo delle Generali Cesare Geronzi. È gradito a Bertone (segretario di Stato e presidente della commissione di vigilanza) Antonio Maria Marocco, subentrato nel 2011 a Giovanni De Censi del Credito Valtellinese, dopo la vicenda che portò la procura di Roma a sequestrare un
fondo dello Ior depositato presso il Credito Agricolo e all’iscrizione nel registro degli indagati di Gotti Tedeschi e del direttore generale dello Ior Paolo Cipriani. Una lista ufficiale di candidati non c’è. La partita è più che aperta. E senza esclusione di colpi. Con un occhio agli equilibri interni e l’altro alle conseguenze d’immagine della bufera giudiziaria scoppiata attorno alla banca del Papa. «Occorre voltare pagina e allineare le finanze vaticane alla purificazione attuata da Benedetto XVI nella gestione della Curia romana», assicurano nei Sacri Palazzi. Dalla nomina del successore di Gotti Tedeschi si capirà quanto le fronde e i corvi abbiano davvero indebolito Bertone.


© Copyright La Stampa, 10 giugno 2012 


Mi unisco anche io, modestamente, al pressing: muoversi! Non c'e' tempo da perdere (siamo gia' fuori tempo massimo). Per quanto riguarda il presidente dello Ior non ho alcuna competenza per ficcare il naso ma mi auguro che decida il Papa e solo il Papa. Io preferirei un tedesco e piu' in generale un non italiano.
R.

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