lunedì 18 giugno 2012

È con un videomessaggio di inusitata durezza inviato a Dublino che Papa Ratzinger è tornato a parlare dello scandalo della pedofilia in Irlanda (Giansoldati)

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffy,se mi permetti 2 piccole considerazioni,ho letto il messaggio e il commento di Allen e,purtroppo,anche i commenti al vetriolo dei bloggers,che contestano al papa il passaggio in cui lui si chiede come questi fatti commessi da religiosi siano potuti accadere e lui commenta'è un mistero';loro in pratica scaricano tutta la colpa sulla chiesa di Roma e sul papa,vogliono le teste di Martin e Brady e dicono che il vaticano è stato acquiescente,perchè il bubbone venne fuori negli anni 90 e Roma ha fatto finta di niente.A parte l'inesattezza delle accuse rivolte all'attuale pontefice,mi spiace che non gli vengano riconosciuti i meriti per avere sviscerato ed affrontato il problema;infine ti vorrei segnalare un bell'articolo su Benoit et moi di Carlota,intitolato'Les aveugles de la parabole'che finalmente difende il papa dai cosiddetti vaticanisti.Scusa la lunghezza,grazie sempre.GR2

Eugenia ha detto...

Dopo anni di lassismo di peessivismo su una piaga come la pedofilia, l' unico ad affrontare il problema con determinazione e' Benedetto XVI ! Ecco uno dei motivi per cui da fastidio! Ma in passato si buttava fumo negli occhi dei fedeli nascondendo e proteggendo vedi Maciel mostruosita' come queste! Mi auguro di cuore che Papa
Benedetto riesca nella sua opera di pulizia dalla sporcizia e dall'omerta'

Raffaella ha detto...

Grazie Gr2!
Purtroppo i commenti al vetriolo contro il Papa sono un frutto avvelenato nel 2010.
Oggi si rilasciano interviste infuocate, nel 2010 Benedetto XVI venne lasciato solo di fronte al fuoco nemico.
Basterebbe citare le tre lettere di Ratzinger del 1988 per affossare ogni critica ma chi di dovere tace.
Basterebbe ricordare che negli anni Novanta la competenza sugli abusi era delle diocesi ma tutto tace.
Mi dispiace che a distanza di due anni ci si faccia scudo ANCORA con il Papa.
R.