sabato 23 giugno 2012

Aborto: Radio Vaticana ed Osservatore Romano mobilitati per la difesa delle bambine in India (Izzo)

ABORTO: RADIO VATICANA E OSSERVATORE MOBILITATI PER DIFESA BAMBINE INDIA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 22 giu. 


Radio Vaticana e Osservatore Romano dedicano oggi ampio spazio alla campagna in difesa delle bambine in India dove, afferma l’emittente del Papa, "la pratica degli aborti forzati continua". 
"Dopo i gravi episodi di feti ritrovati nelle scorse settimane nel distretto di Beed, anche nelle altre zone dello Stato del Maharashtra la polizia avrebbe ritrovato - riferisce Radio Vaticana citando l’agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere AsiaNews - i feti di altre cinque bambine abortite forzatamente negli ultimi mesi.
La polizia ha avviato un’indagine tra le cliniche, sospettando che avvengano effettuati test illegali per la determinazione del sesso del nascituro".
Agli stessi microfoni, il vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Mumbai, monsignor Agnelo Gracias, ha definito questi episodi come "l’ennesimo caso di atrocita’ e discriminazione commesse contro le bambine. Ma dobbiamo indignarci per tutti gli aborti - ha proseguito il presule - la vita umana di ciascuno e’ sacra, sin dal concepimento". 
Monsignor Gracias ha anche sottolineato che, giustificando l’aborto in nome del ’diritto di scegliere’, non ci si puo’ stupire dei feticidi e degli infanticidi femminili".
Nella vicenda degli aborti selettivi, "chi si oppone all’aborto tout court - afferma da parte sua l’Osservatore Romano - puo’ leggervi la conferma che l’accesso regolato ha fallito, dunque occorre un divieto generalizzato. Chi difende la liberta’ di scelta puo’ leggere i pericoli e i limiti del diritto all’aborto. Ma tra la rimozione collettiva e il braccio di ferro una terza via ci sarebbe. Richiede di riporre le telecamere nascoste e di accendere pubblicamente i riflettori. Ne saremo capaci?".
L’editoriale dedicato a questo tema spinoso segna l’esordio sulle colonne del giornale del Papa di Anna Meldolesi, biologa e giornalista scientifica, cofondatrice di "Darwin" e autrice del libro "Mai nate, perche’ il mondo ha perso 100 milioni di donne". "Fino a ieri - scrive - le bambine mai nate, abortite perche’ femmine, erano solo numeri, caselle vuote nei conteggi dei demografi. Oggi non e’ piu’ cosi’, il dibattito ha scavalcato i confini accademici. Dopo i libri sono arrivati il giornalismo investigativo, le inchieste sotto copertura, la televisione, il micro-blogging". "Il muro dell’indifferenza - si chiede la Meldolesi - inizia a franare?
Spettacolarizzazione e processi mediatici sono un passaggio obbligato?".
L’articolo da’ conto tra l’altro della prima puntata del talk show ’Satyamev Jayate -La verita’ prevale’ trasmesso in contemporanea da piu’ canali in India, nel quale "parlano donne costrette ad abortire dopo che l’ecografia ha rivelato il sesso fetale ’sbagliato’ e donne che sono state emarginate per aver resistito". "Gli spettatori in studio - riferisce l’articolo - sobbalzano, si commuovono. Fuori ci sono milioni di indiani sintonizzati. Aamir illustra i dati dell’ultimo censimento, lancia i servizi, intervista. Nel 2005 i giornalisti Meena Sharma e Shripal Shaktawat hanno smascherato decine di medici disposti a infrangere la legge praticando la selezione del sesso. Il sito della trasmissione va in tilt per i troppi contatti.
La parola chiave ’feticidio femminile’ e’ la piu’ digitata su Twitter". 


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