venerdì 4 maggio 2012

Visita di Benedetto XVI a Milano. Risotto giallo e vitello tonnato nel menù di Peck per il Papa



Risotto giallo e vitello tonnato nel menù di Peck per il Papa


Ferve l'attesa per l'arrivo del Santo Padre in calendario il 3 giugno. 
Un momento di sicura emozione sarà il pranzo con le famiglie che si terrà all'Arcivescovado, dove il Papa ascolterà i messaggi e gli auguri della comunità. Ma sarà anche un'occasione conviviale accompagnata da un pasto tipicamente «local». 
Curatore della parte gastronomica sarà un nome simbolo del food sotto la Madonnina, ovvero la cucina di Peck, un marchio dietro cui si annovera una blasonata storia di aneddoti cominciata nel 1883. E allora sarà proprio lo «Sbafing club» dei milanesi - così come gli intellettuali (tra cui D'Annunzio) avevano ribattezzato lo storico salumaio oggi rilevato in parte dal conte Marzotto - ad avere l'onore di rifocillare il Santo Padre e i suoi commensali. Nel menù, dall'antipasto al dolce, piatti tipici della tradizione meneghina, senza fronzoli o concessioni alla ricerca, ma con un solido hardware che poggia su quella che un tempo fu una cucina popolare. Si parte con un piatto di bresaola Peck con carciofini, tipico salume originario della Valtellina. 
Segue il classico risotto alla milanese con lo zafferano, uno dei piatti forti del ristorante di via Spadari, e le cui origini interculturali (la ricetta medioevale era conosciuta sia da ebrei sia da arabi) ben si sposerebbe con l'invito alla pax religiosa di cui il Papa è da sempre portatore. Come secondo, segue un altro classico: il vitello in salsa tonnata le cui origini, per la verità, son più piemontesi che lombarde; per contorno, indivia belga e a chiudere una crostata con fragoline di bosco. Come vini, Peck propone una Franciacorta Brut 2006, un Pinot Nero del 2010 e, con il dessert, un Moscato d'Asti 2011. Su una tavola cristiana, il vino non può mancare.


© Copyright Il Giornale, 3 maggio 2012 consultabile online anche qui.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

a proposito della visita del S.Padre,sai niente del vademecum di una decina di pagine distribuito nelle parrocchie che dà indicazioni su come 'accogliere'al meglio il Papa,e fare in modo che non avverta l'ostilità nemmeno tanto latente di gran parte del clero ambrosiano (questo lo avevamo intuito,dopo decenni di precedenti arcivescovi....)?Tra l'altro la cosa carina da notare è che il nome di BXVI non viene mai fatto,o tempora,o mores!GR2

Raffaella ha detto...

Non ne so nulla ma non mi sorprenderebbe :-)
R.

Anonimo ha detto...

ho letto anch'io del vademecum, ma che problema c'è? ci penseranno le famiglie ad accogliere il Santo Padre alla grande, come sempre, senza bisogno di alcun libretto di istruzioni!!!! Maria Pia

laura ha detto...

non riuscirei a mangiare nulla. Sono sicura che il Papa farà solo un assaggio

Anonimo ha detto...

Usare il Santo Padre come pretesto pubblicitario è davvero miserevole. Se fossi il ristoratore che lo accoglie mi guarderei BENE dal farmi scucire una sola parola, TROPPO ALTO l'onore già concesso.

E se fossi lo staff del Santo Padre, una volta che il ristoratore chiacchiera con i giornali cambierei ristorante. Neppure mangiare in pace può più, quest'uomo.

JP