mercoledì 23 maggio 2012

Preti pedofili, secondo Panettiere la Cei ha perso un’occasione

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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo alle solite, calimero... se i vescovi non hanno l'obbligo di denuncia, ecco che "si e' persa un'occasione"; se invece hanno l'obbligo di denuncia, pur NON essendo pubblici ufficiali, ecco in prospettiva la solita "ingerenza della Chiesa" ecc ecc.
Ma quando la smetteranno di scrivere cose cosi' trite e ritrite? Ma pensano che la gente sia cosi' imbambolata da non ragionare piu'?
O forse questo e' il loro desiderio recondito.

Anonimo ha detto...

Il problema secondo me è il non aver istituito un numero verde apposito e la figura, chiamiamola così, di un garante per i bambini come, se non sbaglio, aveva suggerito Don Di Noto, sull'esempio della diocesi di Bressanone.
Anonimo, in caso di denuncia da parte di un Vescovo di un caso di pedofilia dubito fortemente che arriverebbe l'accusa di ingerenza.
Alessia

Titta ha detto...

si, la gente è imbambolata... non tutti per fortuna, ma la stragrande maggioranza viene regolarmente nutrita di notizie preconfezionate

Raffaella ha detto...

Vero purtroppo!
R.

Anonimo ha detto...

Domanda: ma era prioprio necessaria questa precisazione? Mi sembra superflua e che dia adito ad essere fraintesa, sembra più che altro un modo dei vescovi di tutelarsi. Non sarebbe stato più proficuo insistere nel convincere le vittime o i loro famigliari a denunciare alle autorità civili?
Se un sacerdote commette un qualsiasi tipo di delitto perché si ha paura di appurare la verità attraverso la magistratura? Il prete non è forse cittadino italiano?

Raffaella ha detto...

Concordo! In ogni caso si possono dire le stesse cose usando parole (come dire?) piu' appropriate.
R.

Anonimo ha detto...

per essere sincero ieri, quando ho letto il titolo pubblicato dall'Ansa, è ciò che ho pensato pure io: non solo s'è persa un'occasione, ma s'è pure contribuito a distruggere quel poco di credibilità residua....Se notiamo la decisione dei nostri vescovi non fa una grinza: non sono pubblici ufficiali, e pertanto non sono tenuti a denunciare. Questo però nell'opinione pubblica (che certamente più che informata è deformata) significa solo una cosa: i vescovi continuano a voler nascondere i panni sporchi; i vescovi coprono i pedofili. E a torto o a ragione, guardando stamane le bacheche facebook dei miei amici anticlericali, tutti parlano di vescovi omertosi, filo pedofili, se non pedofili essi stessi. Con tutti gli uffici che la CEI ha, possibile che nessuno abbia avvertito i nostri vescovi che questa decisione avrebbe fatto più danno che altro? Ora faccio una considerazione semplice semplice. I vescovi non son pubblici ufficiali, ok. Ma se un vescovo viene a conoscenza di un fatto compiuto da un suo prete e che costituisce, oltreche peccato pure reato: perchè non denunciarlo subito alle autorità civili? I vescovi, vogliono no sapere la verità sui loro preti? A volte ho l'impressione che i nostri vescovi preferiscano non conoscere la verità.... Antonello