domenica 13 maggio 2012

Nel pomeriggio il Papa a La Verna: con noi fra Michele Maria Pini (R.V.)

Nel pomeriggio il Papa a La Verna: con noi fra Michele Maria Pini


Oggi pomeriggio, la giornata del Papa in terra toscana vivrà un altro momento intenso spiritualmente con la visita al Santuario di La Verna, dove San Francesco ricevette le Stimmate. Sull’attesa per questa visita, il nostro inviato, Paolo Ondarza, ha intervistato fra Michele Maria Pini, membro della comunità dei frati minori della Verna:


R. – Lo accogliamo con tutta la disponibilità e con tutto il desiderio, un po’ perché questo ci dà l’occasione di sentirci confermati nel nostro impegno e nella nostra fede e un po’ nel mettere in luce quella frase che il crocefisso in san Damiano dice a Francesco: vai e ripara la mia casa e quindi Francesco chiede la conferma di quella vita al Papa. Benedetto XVI è successore di quel Papa che ci ha approvati con tutta la disponibilità e con tutta l’accoglienza di colui da cui siamo stati accolti.


D. - E’ dunque un’occasione di verifica per la vostra comunità?


R. - Sì, verifica di vita, verifica di impegno, verifica di servizio. Noi frati della Verna siamo custodi del mistero delle stimmate, non proprietari ma custodi: per meglio distribuirlo, per meglio renderlo noto agli altri.


D. – Un mistero che se non spiegato rischia di non essere compreso da tutti…


R. – Le stimmate sono la conferma da parte di Cristo della vita di Francesco nella coerenza e nell’adesione al messaggio evangelico. Francesco di Assisi qui alla Verna riparte rigenerato, ricreato, nelle stimmate trova la conferma a quello che lui fino a quel momento aveva vissuto.


D. - Come si svolgerà la visita?


R. - Il Papa sarà qui con noi e verrà accolto. Poi ci sarà un incontro in basilica al quale seguirà un momento di preghiera e poi la processione alla cappella delle stimmate, sulla scia di quella processione che dal 1416 viene effettuata qui nel santuario.


D. – Lungo questa processione sarà portato il segno del sangue di san Francesco…


R. – Una reliquia che per noi è molto importante perché ci ricorda visivamente l’evento delle stimmate. La reliquia più cara che abbiamo su questo monte che ci ricorda quell’evento verrà portata davanti al Papa lungo questa processione come ogni volta che in questo santuario festeggiamo la festa delle stimmate.


D. – Sarà lei a portare la reliquia, come vive questo fatto?


R. - Lo vivo con tutta l’emozione e con tutta la tensione positiva dell’evento! Avere nelle mani la reliquia del sangue e dietro di sé, o meglio precedere, il successore di Pietro, non credo che sia una cosa da tutti i giorni!


D. – Fra Michele cosa direte al Papa?


R. – E’ difficile dirlo perché io sono veramente l’ultimo dei frati, il più giovane di questa comunità. L’augurio mio, personale, che farei al Papa è proprio questo: di continuare ad essere per noi il vicario di Cristo, colui che ci addita la via per il Cielo.


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