lunedì 7 maggio 2012

Le carte perdute del Vaticano II (Magister)

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli uffici vaticani hsanno più buchi del groviera vista la facilità con cui escono documenti e lettere, specie se private. Alcuni di questi vengono pubblicati da questo o quel giornale e diventano materia per pamphlets(vedi il prossimo in uscita di Nuzzi), altri puff scompaiono per incuria o vengono fatti scomparire per motivi poco leciti. Che bello! Svegliarsi prima no, vero?
Alessia

Anonimo ha detto...

Purtoppo non ricordo in questo momento la fonte, ma sono sicuro di quello che scrivo.

Pericle Felici a conclusione del CVII formulò delle riserve sui testi più "problematici" che ne erano usciti, e suggerì agli interpreti di fare altrettanto riguardo ad alcune formulazioni che sembrano non possedere fondamenti sufficientemente solidi nella Scrittura e nella Tradizione.

Per il ruolo rivestito e per la conoscenza che ebbe delle modalità con cui i testi furono formati, la cosa appare significativa e meriterebbe di essere bene approfondita.

Leggere che i suoi diari si trovino ad oggi occultati (o "smarriti"?) è notizia sconcertante.

Anonimo ha detto...

dobbiamo giocare a indovina indovinello oppure pescare negli stagni pieni di rane dalla bocca larga che pullulano nei giardini vaticani?Non c'è bisogno di evocare complotti alla Dan Brown,la cosa è talmente palese....chi vuol capire......

Anonimo ha detto...

Ormai tanto serve a ben poco... il disastro di quel concilio è sotto gli occhi di tutti.
I vescovi che ordinarono di riformare la Liturgia e l'Ufficio Divino erano dei perfetti ignoranti...non capivano nulla conoscevano solo l'ufficio dei monasteri e non quello delle Cattedrali...ecco il vero dramma ...come dire asini in cattedra!