venerdì 11 maggio 2012

Il Papa ad Arezzo, card. Betori: tutta la Toscana lo aspetta. L'amore di Ratzinger e Wojtyla per la Regione (Izzo)



PAPA A AREZZO: CARDINALE BETORI, TUTTA LA TOSCANA LO ASPETTA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 10 mag. 


La visita del Papa ad Arezzo, domenica prossima, "sara' un particolare incitamento, alla vigilia dell'Anno della Fede, a condividere gli obiettivi spirituali e pastorali che Benedetto XVI ha posto nel cuore di questa iniziativa". 
Lo afferma il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente della Conferenza Episcopale Toscana. "Accogliendolo - sottolinea - i vescovi e le Chiese locali gli esprimono profonda gratitudine per il suo servizio al Vangelo e convinta adesione al cammino ecclesiale che propone, di cui si sentono totalmente partecipi".
"Nel percorrere le strade di questo territorio e soprattutto quelle delle nostre citta', Benedetto XVI - continua Betori in un messaggio pubblicato dal settimanale regionale Toscana Oggi - entrera' in contatto con la storia religiosa e civile della regione e potra' cogliere le radici di fede che ne hanno innervato la civilta', un dono di crescita nell'umano offerto nei secoli all'Italia e al mondo. Siamo orgogliosi di essere i primi depositari di questa eredita', pur confessando il sentimento di inadeguatezza a farla oggi risplendere in tutta la sua ricchezza". Da parte sua anche l'arcivescovo Riccardo Fontana, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, definisce la visita del Papa "un regalo per Arezzo, ma anche un gesto per tutta la Regione e per cio' che rappresenta in Europa e nel mondo". 
"La Chiesa - assicura - vuol fare la propria parte, sia aiutando i piu' miseri, che rilanciando, per quanto in sua possibilita', l'attenzione verso il territorio e quanto favorisce l'aggregazione tra la gente".
Questo il senso della visita in un territorio ricco di storia dove mille anni fa sono stati fondati l'Eremo di Camaldoli e la citta' di Sansepolcro, dove le liberta' comunali e la dignita' della persona furono elaborate fin dal Medioevo, come raccontarono nei loro testi Giorgio La Pira, Piero Calamandrei, Giuseppe Toniolo. "La loro testimonianza fa riflettere - rileva monsignor Fontana - che i grandi del Rinascimento hanno avuto seguito anche nel nostro tempo, in questa regione, terra di preghiera e dialogo". "La presenza del Papa in questa regione e' come ridire, da un pulpito altissimo, che la Toscana - osserva il presule - puo' ancora oggi dettare il passo programmando il futuro con una visione europea e universale; le tematiche della politica sociale, della giustizia e dell'economia, argomenti che sono decisamente piu' vicini al lavoro quotidiano e alle competenze di questo Consiglio regionale, ben si coniugano con la riproposizione della liberta' e della giustizia per tutti", in un percorso coordinato dal dovere della solidarieta' umana". Da quando e' diventato Papa, e' la prima volta che Benedetto XVI mette piede in Toscana, regione con la quale ha pero' un legame particolarissimo per tramite della comunita' benedettina di Rosano. Sono state ben nove invece le visite ufficiali in Toscana di Giovanni Paolo II, alle quali ne va aggiunta una privata e imprevista al Monastero del Monte Argentario nel 2000. Tsd, l'emittente diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, trasmettera' in diretta, tutta la visita del Papa dalle 9 del mattino alle 9 della sera, con vari momenti in esclusiva come l'arrivo in elicottero ad Arezzo, l'attraversamento della citta' in "Papamobile", la visita privata all'interno della Cattedrale di San Donato. 


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PAPA AD AREZZO: L'AMORE DI RATZINGER E WOJTYLA PER LA TOSCANA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 10 mag. 


Da Papa ci mette piede domenica per la prima volta, ma da cardinale Joseph Ratzinger era un visitatore appassionato delle bellezze artistiche e paesaggistiche della Toscana. Le claustrali di Rosano, che lo hanno ospitato spesso, hanno raccontato delle sue visite sul settimanale cattolico regionale "Toscana Oggi" in occasione della elezione al soglio pontificio. Era il 1985, quando il cardinale Ratzinger visito' per la prima volta Rosano. Fu per la professione solenne di una novizia. Da allora era solito tornare spesso nel monastero, soprattutto in occasione della Solennita' del Corpus Domini, per celebrare la Messa e portare in processione il Santissimo Sacramento. Nel 2001 poi scelse l'abbazia per celebrare con il fratello il 50esimo di ordinazione sacerdotale. "Abitualmente nelle sue visite - hanno raccontato le claustrali - era accompagnato dal suo segretario monsignor Josef Clemens e da Alfredo, il fidatissimo autista. Giungeva nel tardo pomeriggio del sabato e ripartiva la domenica pomeriggio. Verso sera amava fare una lunga passeggiata sul poggio o nei campi". Giovanni Paolo II e' stato invece per ben 9 volte in visita pastorale in Toscana, e almeno una volta in visita privata, nel dicembre 2000, quando arrivo' inaspettato al monastero di Monte Argentario.
La prima visita di Papa Wojtyla in Toscana e' stata quella a Siena del 14 settembre 1980. Due anni dopo, nella festa di San Giuseppe patrono dei lavoratori (19 marzo), il Pontefice polacco e' andato a Livorno, a Rosignano Solvay per l'incontro con i lavoratori e al santuario di Montenero. Nel 1986, sempre per San Giuseppe, scelse Prato per incontrare i lavoratori. Ancora nell'86, il 18 e 19 ottobre si reco' in visita alle diocesi di Fiesole e di Firenze. Il 21 maggio 1989 fu la volta di Grosseto, primo Papa a recarsi in Maremma dopo 856 anni. Nell'occasione visito' anche Nomadelfia, la cittadella fondata da don Zeno Saltini. Il Papa polacco torno' poi in Toscana dal 22 al 24 settembre 1989 per un'intensa "tre giorni" in cui visito' Pisa, Cecina ("Casa Cardinale Maffi"), Volterra e Lucca, dove venero' il "Volto Santo". Giovanni Paolo II doveva visitare Arezzo e Sansepolcro il 20 settembre 1992, ma per ragioni di salute la visita fu spostata all'anno successivo. Il 23 maggio 1993 fu a Cortona e ad Arezzo. Pochi mesi dopo, il 17 settembre 1993, sali' alla Verna e a Camaldoli. Saltata per un incidente domestico la visita a Siena per il Congresso Eucaristico (nel 1994), vi torno' il 30 marzo 1996, celebrando la messa in piazza del Campo, dopo aver incontrato i lavoratori a Colle Val d'Elsa. 


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