venerdì 4 maggio 2012

Il cardinale Brady replica alla Bbc sugli abusi del '75 di Brendan Smyth: all'epoca fatto il possibile per fermarlo (R.V.)



Il cardinale Brady replica alla Bbc sugli abusi del '75 di Brendan Smyth: all'epoca fatto il possibile per fermarlo


“Sono profondamente dispiaciuto che persone che avevano l‘autorità e la responsabilità per affrontare in modo adeguato il caso di Brendan Smyth, non lo hanno fatto con conseguenze tragiche e dolorose per quei bambini che ha così crudelmente abusato”. Cosi il cardinale Sean Brady, primate della Chiesa irlandese, replica al programma “Questo mondo” della BBC, che il primo maggio ha trasmesso una puntata intitolata “La vergogna della Chiesa cattolica”. Servizio di Roberta Gisotti:


Nel programma – premette il porporato irlandese - si esagera e travisa il mio ruolo nell’inchiesta condotta dalla Chiesa nel 1975 circa le accuse contro il sacerdote premostratense Brendan Smith. In una lunga dichiarazione, diffusa ieri alla stampa, il cardinale Brady chiarisce punto per punto i fatti già esposti agli autori del programma sei settimane prima della messa in onda, ma che sono stati ignorati. Anzittutto – sottolinea il porporato – lasciar intendere, che sia stato lui a condurre l’inchiesta “è seriamente fuorviante e non vero”, quando gli fu chiesto dall’allora vescovo delle diocesi di Kilmore, Francis McKierman, di assistere altri più anziani di lui in quel processo investigativo. 


A supportare ciò è la documentazione del colloquio con la vittima, Brendan Boland, sottoscritto in sua presenza, che “identifica chiaramente” nel sacerdote Brady semplicemente il ‘notaio’ o ‘chi prende nota’ delle risposte date da Boland a domande che non aveva formulato lui. Nel 1975 – ricorda il cardinale Brady non esistevano nella Chiesa irlandese delle linee-guida in caso di denuncia di abusi contro un minore. “Nessuna formazione era stata data ai preti, agli insegnanti, agli ufficiali di polizia o altri che lavoravano regolarmente con bambini su come rispondere adeguatemente” a queste denunce. Nel programma della Bbc si dà l’impressione – spiega il porporato – “che io fossi l’unica persona a conoscere le accuse contro Brendan Smith e al tempo stesso per il ruolo che ricopro oggi nella Chiesa io potessi in qualche modo fermare Brenda Smith nel 1975”. Ma “io – aggiunge – non avevo alcuna autorità su Brendan Smith. Anche il mio vescovo aveva limiti d’autorità su di lui. La sola persona che aveva autorità nella Chiesa di fermatre Brenda Smith dall’avere contatti con bambini era l’Abate nel monastero di Kilnacrott ed i suoi Superiori religiosi nell’Ordine premostratense”. Del resto, mons. Charles Scicluna, promotore di Giustizia della Congregazione per la Dottrina della fede ha confermato, in un’intervista ieri mattina alla Servizio pubblico irlandese Rte, che ricade sui superiori di Smith la responsabilità principale di non aver intrapreso adeguate azioni di fronte a quelle prove che Brady aveva fedelmente registrato ed il vescovo McKierman aveva loro trasmesso. Lo stesso mons Scicluna aveva consegnato agli autori del programma della Bbc sei settimane fa una nota dove si evidenzia che “i sinceri sforzi del vescovo McKierman e altri come il sacerdote fr. Brady di impedire che Brendan Smith perpetrasse ulteriormente il danno sono andati frustrati, con tragiche conseguenze per le vita di cosi tanti bambini”. Nella nota, mons. Scicluna dà atto al presidente dei vescovi irlandesi di aver lavorato duramente “per assicurare che una tale situazione non possa mai più ripetersi e perché le autorità civili in Irlanda siano prontamente informate delle denunce di abuso contro bambini”.


“Come altri – riconosce il cardinale Brady – mi sento tradito da chi aveva l‘autorità nella Chiesa per fermare Brendan Smyth e non ha agito sulla base delle prove che ho dato loro. Tuttavia, ho anche accettato che facevo parte di una inutile cultura di deferenza e di silenzio nella società e nella Chiesa, che fortunatamente è ormai un ricordo del passato”. “Oggi sia la Chiesa che lo Stato hanno procedure adeguate e robuste in atto per rispondere alle accuse di abusi contro i bambini”. “Ho lavorato con gli altri nella Chiesa per mettere in atto queste nuove procedure e non vedo l‘ora di continuare – conclude il porporato – quel lavoro fondamentale negli anni a venire”.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Un'irlandese che vive in Italia mi ha confermato la storia del grande risparmio derivato dalla chiusura dell'ambasciata a Roma (lei sostiene 3 milioni, ma altri parlano di meno di un milione). Poi nella sua foga antipapista ha riportato la storia che gira della promessa di un Papa della controriforma di consegnare l'Irlanda alla Spagna se si fosse ribellata all'Inghilterra come non fosse normale per un piccolo paese essere nell'orbita di potenze più grandi Ormai siamo alla paranoia e sarebbe meglio proprio rinviarlo sine die il congresso eucaristico che dovrebbe essere la pubblica gogna per Brady.Eufemia