Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 nov.
"In tempi di crisi economica che sottrae risorse alla tutela della salute, non puo' essere mai dimenticata l'attenzione particolare dovuta alla dignita' della persona sofferente, applicando anche nell'ambito delle politiche sanitarie il principio di sussidiarieta' e quello di solidarieta'".
Lo ha affermato Bendetto XVI nel discorso alla Conferenza Internazionale sugli ospedali cattolici, promossa in Vaticano dal Pontificio Consiglio per la pastorale sanitaria.
Secondo il Papa, nel contesto della crisi, pero', "ospedali e strutture di assistenza debbono ripensare il proprio ruolo".
"La vostra - ha ricordato in proposito il Papa teologo agli operatori della sanita' cattolica di tutto il mondo - e' una singolare vocazione, che necessita di studio, di sensibilita' e di esperienza". In particolare, infatti, "a chi sceglie di lavorare nel mondo della sofferenza vivendo la propria attivita' come una 'missione umana e spirituale', e' richiesta una competenza ulteriore, che va al di la' dei titoli accademici". "Si tratta - ha spiegato - della 'scienza cristiana della sofferenza', indicata esplicitamente dal Concilio", alla quale appartengono "la compassione, la solidarieta', la condivisione, l'abnegazione, la gratuita', il dono di se'". Di questa scienza cristiana della sofferenza, ha raccomandato ai partecipanti alla Conferenza Internazionale sugli ospedali cattolici, "siate degli esperti qualificati". "Il vostro essere cattolici, senza timore, vi da' - ha concluso - una maggiore responsabilita' nell'ambito della societa' e della Chiesa: si tratta di una vera vocazione, come recentemente testimoniato da figure esemplari quali San Giuseppe Moscati, San Riccardo Pampuri, Santa Gianna Beretta Molla, Santa Anna Schaffer e il Servo di Dio Jerome Lejeune".
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PAPA: CAPPELLANI OSPEDALIERI SONO TESTIMONI PREZIOSI DEL VANGELO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 17 nov.
Offerta un'assistenza sanitaria qualificata e rispettosa della persona, gli ospedali cattolici sono chiamati anche ad "andare oltre l'approccio clinico".
Lo ha affermato il Papa nel discorso alla Conferenza Internazionale sugli ospedali cattolici, promossa in Vaticano dal Pontificio Consiglio per la pastorale sanitaria. Per Benedetto XVI occorre proporre ai malati anche "la dimensione della trascendenza" annunciata dal Vangelo, e in questo "un ruolo fondamentale - ha sottolineato - e' svolto dai cappellani e dagli assistenti religiosi, ai quali compete in primo luogo di far trasparire nel variegato panorama sanitario, anche nel mistero della sofferenza, la gloria del Risorto".
L'auspicio di Joseph Ratzinger e' che pero' negli ospedali cattolici tutti gli operatori siano sempre "testimoni operosi e instancabili della scienza cristiana della sofferenza".
Nel suo discorso il Papa teologo si e' rivolto infine anche direttamente ai malti. "La vostra silenziosa testimonianza - ha detto loro - e' un efficace segno e strumento di evangelizzazione per le persone che vi curano e per le vostre famiglie, nella certezza che nessuna lacrima, ne' di chi soffre, ne' di chi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio". "Voi siete i fratelli del Cristo sofferente; e con lui, se lo volete, voi salvate il mondo!", ha scandito citando il Concilio Vaticano II che proprio ai malati indirzzo' un Messaggio".
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