martedì 13 novembre 2012
Il Papa incontra gli anziani e dona speranza (Gagliarducci)
Il Papa incontra gli anziani e dona speranza
Benedetto XVI al Gianicolo in una struttura di Sant'Egidio: «Una società si giudica da come vengono trattati»
Andrea Gagliarducci
«È bello essere anziani».
Lo dice con convinzione, Benedetto XVI agli anziani del centro Viva gli Anziani, gestito dalla Comunità di Sant'Egidio.
Una visita di circa un'ora e mezzo al centro sul Gianicolo, da cui Benedetto XVI è uscito sorridente. «Al termine di questo incontro con voi mi sento come ringiovanito», dice. Da sempre, la Chiesa mostra particolare sollecitudine per gli anziani. Nel mondo, sono 15.448 le case per anziani, malati cronici e disabili promosse dalla Chiesa cattolica.
A Roma, sottolinea Marco Impagliazzo, presidente di Sant'Egidio, «sono undici le case famiglie per anziani della Comunità di Sant'Egidio». Nell'anno dell'invecchiamento attivo, il Papa ha voluto fare visita ad uno di questi centri. Riconosce, Benedetto XVI, che la comunità di Sant'Egidio «sin dal suo inizio ha sorretto il cammino di tanti anziani».
Oggi, in un mondo in cui chi non produce è messo in disparte, il Papa chiede alla società e alle istituzioni di fare sì che gli anziani restino nelle loro case. «La qualità di una società - afferma - vorrei dire di una civiltà, si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune. Chi fa spazio agli anziani accoglie la vita!».
Ricorda, il Papa, che nella Bibbia «la longevità è considerata una benedizione di Dio» e che «oggi questa benedizione si è diffusa e deve essere vista come un dono da apprezzare e valorizzare».
In fondo, anche il Papa è anziano, e si appoggia al bastone. E non ha timore di dirlo. «Conosco bene - dice - le difficoltà, i problemi e i limiti di questa età, e so che queste difficoltà, per molti, sono aggravate dalla crisi economica». Però - prosegue - non si deve cedere alla «tentazione di guardare al passato», rimpiangere la giovinezza e considerare «questa fase della vita come il tempo del tramonto». Anche perché sono soprattutto i giovani ad aver più bisogno del «contatto fecondo con gli anziani, perché la loro stessa esistenza è come un libro aperto nel quale le giovani generazioni possono trovare preziose indicazioni per il cammino della vita». «Non dimenticate - dice poi il Papa - che tra le risorse preziose che avete c'è quella essenziale della preghiera: diventate intercessori presso Dio, pregando con fede e con costanza». Un appello che Enrichetta Vitali, 91 anni, ha fatto suo.
Chiamata a salutare Benedetto XVI al termine del suo discorso, gli ha raccontato la sua vita, trascorsa tra le difficoltà, che l'ha portata anche a diventare nonna. Ma lei, dice, non si sente inutile. E racconta: «Ormai non mangio più tanto, ma la preghiera è il mio alimento principale». La visita è andata avanti così, in un clima familiare. Alla fine, Benedetto XVI fa un breve discorso a braccio. E dice, riferendosi ai volontari: «Ci sono angeli visibili, ho visto lo spirito di Cristo nei loro occhi».
© Copyright Il Tempo, 13 novembre 2012 consultabile online anche qui.
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