Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 15 nov.
"La ricerca, quando e' a favore dell'uomo, non va mai ostacolata".
Lo ha affermato il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Tarcisio Bertone, che ha aperto i lavori della Conferenza Internazionale sugli ospedali cattolici, promossa in Vaticano dal Pontificio Consiglio per la pastorale sanitaria. "Le strutture ospedaliere e in genere sanitarie, dove vengono accolte e curate le persone provate dal male fisico, psichico e spirituale, diventano luogo di annuncio del Regno di Dio", ha sottolineato il porporato. "La sofferenza quale dimensione dell'esistenza umana - ha aggiunto citando la Spe Salvi di Bendetto XVI - e' un imprescindibile, luogo di apprendimento e di esercizio della speranza".
Secondo Bertone, "sempre piu' spesso quando si parla degli ammalati si fa riferimento soltanto al miglioramento delle tecniche di cura, oppure all'autonomia dell'ammalato che decide del proprio destino". Ma, ha osservato il cardinale, "non tutte le scienze sono sullo stesso piano.
La medicina ha per oggetto l'uomo e non le cose, e per questo necessita di un criterio etico ancora piu' pressante, di una responsabilita' ancora piu' vincolante". Il "grande rischio" e' infatti "quello di usare l'uomo come mezzo della ricerca, quasi che fosse un oggetto come un altro privo di dignita', mentre invece va trattato solo come fine del proprio metodo". Nella prolusione, l'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, ha sottolineato che gli ospedali sono tra i "nuovi areopaghi" nei quali si deve annunciare Gesu'.
"Troppi - ha detto - nascondono la sofferenza umana perche' non accettano che l'uomo possa sperimentare la debolezza, dopo che loro stessi hanno illuso sulla sua onnipotenza. Proprio per questo e per amore della verita' noi credenti dovremmo essere capaci di portare nei nuovi areopaghi il senso della sofferenza dimenticata e del dolore taciuto".
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