giovedì 3 maggio 2012
Sollecitati a pensare. Con il «Gesù di Nazaret» di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI (Crescenzio Sepe)
Con il «Gesù di Nazaret» di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI
Sollecitati a pensare
Nel pomeriggio del 2 maggio a Napoli, all'università Federico ii, si svolge un incontro dedicato al libro di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI Gesù di Nazaret. Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione (Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2011). I professori dell'università si confrontano con il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. Pubblichiamo stralci dell'intervento del cardinale arcivescovo metropolita di Napoli.
di Crescenzio Sepe
È possibile ricostruire la figura storica di Gesù oppure la nostra adesione a lui si poggia unicamente su quanto di lui ha creduto e trasmesso la comunità cristiana delle origini? Diversi sono stati finora gli approcci praticati e gli esiti proposti. Al riguardo gli studiosi parlano di una prima, una seconda, una terza ricerca sul Gesù storico (old, new e third quest). C'è chi ne ha esaltato la sua ebraicità, chi ne ha sottolineato la sua valenza profondamente innovatrice. Qualcuno lo ha apprezzato come moralista, altri lo hanno presentato come un fazioso politico e rivoluzionario. Qualcuno lo ha ridotto a un asceta, altri lo hanno considerato come fondatore di una nuova religione.
In questa ricerca che ha attraversato tutto il Novecento, interviene ora Benedetto XVI con un secondo contributo su Gesù di Nazaret, che prende in esame le vicende comprese tra l'ingresso in Gerusalemme e la sua risurrezione. In un precedente volume, egli si era dedicato agli avvenimenti che vanno dal battesimo di Gesù al Giordano fino alla confessione di Pietro e alla Trasfigurazione. Con il presente testo egli affronta, in realtà, gli episodi decisivi della vita di Gesù, quelli centrali al kèrigma cristiano: la lavanda dei piedi, l'ultima cena, il Getsemani, la sua morte e risurrezione.
Con questo lavoro, Joseph Ratzinger -- uno dei maggiori teologi del nostro secolo -- porta a termine un antico proposito, maturato nel corso del suo lungo itinerario intellettuale. Esso rappresenta uno dei vertici più alti della sua ricerca, ricca già di tante opere significative. In questo contesto, la pubblicazione di Gesù di Nazaret ci viene proposta non come un atto ufficiale del suo magistero papale, ma come risultato di una lunga riflessione teologica e di un'appassionata ricerca personale.
Da qui la sua particolare carica suggestiva: un testo con il quale l'autore desidera liberamente dialogare con tutti, facendo leva non sulla autorità del proponente, ma sulla forza delle argomentazioni addotte. Nessun Papa aveva finora prodotto una monografia sul Cristo. Gesù di Nazaret, è un'opera in cui egli espone l'intera vita di Gesù Cristo, mettendo gradualmente in luce il significato e il valore delle sue parole e dei suoi gesti.
Si tratta di un'analisi degli avvenimenti tanto avvincente quanto rigorosa. Una tessitura limpida di narrazioni, spiegazioni, contestualizzazioni attraverso le quali il lettore viene introdotto, quasi senza accorgersene, nella complessità di questioni che talvolta scoraggiano gli stessi addetti ai lavori. Benedetto XVI con un linguaggio avvincente e chiaro prende per mano ognuno di noi -- esperti e semplici fedeli, credenti e scettici -- per accompagnarci alla conoscenza e all'incontro con un uomo in carne ed ossa, la cui tomba vuota, oggi come allora, è l'unico squarcio di speranza nel buio dell'esistenza.
La riflessione del Papa su Gesù, sull'interesse e sul fascino che egli ha esercitato lungo la storia degli uomini, non relega la sua figura in un passato lontano. Appare storicamente fondata, ma anche capace di interpellare l'attualità nei suoi risvolti problematici, nella sua ricerca di senso. Non siamo di fronte a un testo che nutre solo l'intelligenza e fornisce prove documentarie sull'esistenza di Cristo. Si tratta di una dimostrazione di quanto Egli sia presente lungo il corso dei secoli nella vicenda umana e nella vita della Chiesa, di quanto riesca a raggiungere l'oggi di ognuno di noi.
Pur riconoscendo la validità del metodo storico-critico, la esegesi del Papa non tende a scomporre il testo sacro in un esame parcellizzato, che rischierebbe di far perdere di vista l'insieme dell'economia salvifica. Essa presenta la vita di Gesù alla luce della totalità dell'Antico e del Nuovo Testamento, in una opzione di fede non deducibile dal metodo storico-critico.
Il lettore non si sente costretto a credere, non si trova di fronte ad argomentazioni cogenti. Si sente piuttosto sollecitato a pensare. Procede facendo interagire la ragione con la fede. Si avvicina all'esperienza terrena di Cristo, non solo spinto dai sentimenti, ma sorretto anche dalla riflessione della mente.
Il volume si chiude con il gesto benedicente di Gesù che sale al Padre. «Le sue mani restano stese su questo mondo. Le mani benedicenti di Cristo sono come un tetto che ci protegge. Ma sono al contempo un gesto di apertura che squarcia il mondo affinché il cielo penetri in esso e possa diventarvi una presenza». Ci auguriamo tutti che le mani benedicenti del Figlio di Dio possano rimanere stese su tutti noi, in particolare sulla nostra città, in questa difficile stagione della sua storia e che contagi a tutti una vera voglia di riscatto.
(©L'Osservatore Romano 2-3 maggio 2012)
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