Come ricordato dal Santo Padre al Regina Cæli, ricorre oggi la 46.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Il tema scelto quest’anno è: “Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione”. Nel suo messaggio per la Giornata, Benedetto XVI ha voluto sottolineare il “rapporto tra silenzio e parola: due momenti della comunicazione che - ha scritto - devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone”. Patricia Ynestroza ne ha parlato con l’arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali:
R. – Direi che il Papa vuole suscitare una profonda riflessione: siamo cioè invitati tutti a riflettere sulla connessione tra silenzio e parola. Il silenzio non è la negazione della comunicazione: il silenzio è parte integrante, fondamentale di essa. Dobbiamo scoprire, poco a poco, cosa significa ascoltare nel silenzio, ascoltare l’altro, affinché le parole che io posso rivolgergli siano parole profonde, ricche di contenuto. Ecco perché è proprio nel silenzio che scopro e rendo significato alle parole che uso. E così è anche con Dio: è nel silenzio che ascolto la Sua Parola, è nel silenzio che questa Parola penetra il mio cuore e fa sì che io possa essere lievito della terra, strumento vero, serio, impegnato e fedele nella costruzione del regno di Dio. Ecco, quindi, che il silenzio non è più un aspetto negativo della comunicazione ma è l’aspetto che arricchisce, perché dà senso. Il Papa, nel suo messaggio, tocca una tematica molto moderna: l’uomo, oggi, si muove nel contesto della sua ricerca della verità su domande e risposte, però è anche vero che oggi siamo sommersi da messaggi. Siamo sommersi dalle comunicazioni e l’uomo, molte volte, fa fatica a capire quale di questi messaggi ricevuti sia fondamentale nel suo cammino di ricerca della verità e quale sia importante nel suo cammino di uomo. E’ solamente nel silenzio che l’uomo può cominciare a riscoprire ciò che conta e ciò che vale nella sua vita. Il nostro invito per l’odierna Giornata Mondiale è che questo messaggio possa risuonare e possa diffondersi il più ampiamente possibile, che possa essere conosciuto, perché è un messaggio che stimola una riflessione, invita ad un silenzio. A volte è solamente nel silenzio che si può apprezzare il significato, il contenuto, la ricchezza del dono ricevuto attraverso la Parola di Dio. A questo proposito, potrei dire che quest’anno il Consiglio, nel proprio sito web, ha voluto mettere a disposizione quelle che sono le iniziative prese dalle varie Chiese locali, nelle diverse lingue. Abbiamo voluto mettere a disposizione ciò che ogni Conferenza Episcopale o molte di esse hanno realizzato per celebrare degnamente questa giornata. L’abbiamo fatto perché così ciascuno può trarre ispirazione da ciò che altri hanno fatto, può anche arricchire le proprie iniziative, confrontandosi con quelle altrui. Devo dire onestamente che questo è stato un momento molto ricco e significativo. Credo e mi auguro che, ancora una volta, questa Giornata possa essere celebrata degnamente, aiutando tutti coloro che camminano ed operano nel campo della comunicazione a riscoprire la grande ricchezza di questo binomio inscindibile: silenzio e parola.
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