venerdì 11 maggio 2012
Arezzo in attesa di Benedetto XVI. Intervista con il vescovo, mons. Fontana (R.V.)
Arezzo in attesa di Benedetto XVI. Intervista con il vescovo, mons. Fontana
"Un appuntamento con la storia". Il vescovo di Arezzo, Cortona, San Sepolcro, mons. Riccardo Fontana, definisce così la visita che Benedetto XVI effettuerà domenica prossima nella sua diocesi. Intanto questa mattina, in una conferenza stampa tenuta nella curia aretina, è stato riferito ai media che saranno circa 30 mila i fedeli in arrivo la Toscana, ma anche dalle regioni vicine, che domenica prossima, al Parco del Prato, cuore verde della città, parteciperanno alla Messa presieduta dal Papa. Con loro anche i monaci di Camaldoli e 15 frati del Santuario del La Verna, che il Papa visiterà nel pomeriggio. A vigiliare sulla sicurezza della folla 350 uomini della forze dell'ordine. Sulle poche ore che separano ormai Arezzo dall'arrivo del Pontefice Paolo Ondarza ha intervistato mons. Fontana:
R. - E’ tutto pronto. Aspettiamo il Papa che arrivi, nella certezza che sarà un importante evento di Chiesa.
D. - C’è un filo conduttore che lega le tre tappe?
R. – Necessariamente sì: l’identità della nostra Chiesa. Arezzo è una patria medievale dove è nata la partecipazione delle persone alla vita pubblica. Diceva il Beato Giovani Paolo II che l’impegno nella vita pubblica è la forma più alta di carità. San Francesco alla Verna ha il dono delle stimmate, cioè di assomigliare a Gesù, che è un ideale fortissimo: perché è inutile che entriamo dentro la vita pubblica se poi non assomigliamo a Gesù, se non ci portiamo il contributo della fede. Sansepolcro è la città fondata da due pellegrini, Arcano ed Egidio, reduci da Gerusalemme, che vogliono costruire una Gerusalemme sulle rive del Tevere sul fiume di Roma e là edificano il Sansepolcro. Esattamente mille anni fa comincia questa avventura alla ricerca della giustizia e della pace e il legame con il Santo Sepolcro. Naturalmente, sui temi della giustizia e della pace noi aspettiamo che il Papa ci dica parole definitive e alte.
D. – Se dovesse farsi portavoce di un messaggio che la sua gente vuole rivolgere al Papa, cosa direbbe?
R. – Che parli a nome dei poveri, faccia sentire la voce di chi non ha voce, a chi può sanare questa situazione pesantissima in cui non c’è lavoro e tutti pensano a se stessi invece che al bene comune. Papa Benedetto ha detto parole altissime su questo argomento. Noi ci aspettiamo che faccia suonare ancora la voce della Chiesa.
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1 commento:
Il vescovo Fontana dice cose giuste, però avrebbe potuto dare l'esempio di sensibilità verso i poveri evitando l'inutile e dannoso adeguamento liturgico che ha rovinato la cattedrale di Arezzo:
http://fidesetforma.blogspot.it/2012/04/vergogne-ditalia-unaltra-cattedrale.html
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