mercoledì 16 maggio 2012

La congregazione per la Dottrina della fede ha esaminato il testo della risposta di mons. Bernard Fellay


Vaticano: Necessarie altre discussioni con leader lefebvriani


"Osservazioni" Cdf. Altri 3 vescovi trattati separatamente


Città del Vaticano, 16 mag. (TMNews) 


La congregazione per la Dottrina della fede (Cdf), che si è riunita oggi per esaminare i rapporti con i Lefebvriani, ha "esaminato il testo della risposta di sua eccellenza monsignor Bernard Fellay", il superiore, "pervenuta il 17 aprile 2012, e sono state formulate alcune osservazioni che saranno tenute presenti nelle ulteriori discussioni tra la Santa Sede e la fraternità San Pio X". 
Lo rende noto la sala stampa vaticana, che aggiunge: "In considerazione delle posizioni prese dagli altri tre vescovi della fraternità San Pio X, la loro situazione dovrà essere tratta separatamente e singolarmente".
Il procedimento per giungere al reintegro della fraternità sacerdotale tradizionalista nella Chiesa cattolica, dopo uno scisma avvenuto negli anni Ottanta, "continua", ha spiegato il portavoce vaticano Federico Lombardi. "Non è questione di tempi molto brevi" ed è necessario un "approfondimento", ha detto il gesuita, che, alle domande dei giornalisti, ha spiegato che "il processo è totalmente aperto" ed è "prematuro prefigurare tempi e modi" della sua conclusione.
Padre Lombardi ha spiegato che "c'è una distinzione tra il procedimento che riguarda l'approfondimento sulla lettera di Fellay e la posizione degli altri vescovi". Il portavoce vaticano ha rilevato, in particolare, le "preoccupazioni" emerse per le differenti posizioni espresse nel corso del tempo dagli altri tre vescovi lefebvriani, e in particolare le controverse dichiarazioni pronunciate sugli ebrei dal britannico Richard Williamson.
In vista della odierna riunione plenaria della congregazione per la Dottrina della fede, la 'feria quarta' del dicastero vaticano, un forum internet tradizionalista, 'CathInfo.com', ha pubblicato lo scambio epistolare tra il superiore lefebvriano, monsignor Fellay, favorevole ad un accordo conRomae gli altri tre vescovi della fraternità sacerdotale San Pio X, Alfonso de Galarreta, Nicolas Tissier de Mallerais et Richard Williamson, scettici su una conclusione positiva dei negoziati col Vaticano.
Nella loro lettera di inizio aprile, i tre presuli mettevano in guardia il superiore a non condurre la fraternità "a una profonda divisione senza ritorno" accusando Papa Benedetto XVI di avere un pensiero "intriso di soggettivismo". 
Mons. Fellay rispondeva accusando i suoi confratelli di "mancanza di realismo". Lo scorso 18 aprile lo stesso Fellay aveva inviato aRomal'ultima risposta alle precondizioni dottrinali poste dalla Santa Sede per il rientro nella Chiesa cattolica, e il Vaticano ha fatto sapere di ritenere questa risposta incoraggiante. L'eventuale esito positivo dei negoziati - è filtrato poi dal Vaticano - dovrà essere approvato, alla fine, dal Papa. Oggi, intanto, la congregazione responsabile della ortodossia cattolica ha fatto le sue "osservazioni". Rinviando, di fatto, la conclusione dello scisma.


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