lunedì 14 maggio 2012

Il pellegrinaggio francescano di Benedetto XVI (Marcella Serafini)

Clicca qui e qui per leggere il commento segnalatoci da Laura.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

OT, ahimè lontano dalla spiritualità del serafico Francesco.
Questa mattina in Sant'Apollinare viene aperto il sarcofago di De Pedis.
Il commento di Galeazzi
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/orlandi-15096/
Alessia

Andrea ha detto...

In poche parole, cara Laura, i Francescani (immemori delle "lodi incrociate" del Paradiso dantesco: quella di San Francesco da parte del domenicano San Tommaso d'Aquino e quella di San Domenico da parte del francescano San Bonaventura) continuano a "non digerire" la "Aeterni Patris" di Leone XIII (1879), in cui si definiva il ruolo unico (cioè di riferimento) del pensiero di San Tommaso.

Essi cercano ogni mezzo per affermare un' "altra via". Il problema (oltre all'insofferenza per il Magistero Pontificio: proprio quella che San Francesco NON ebbe) è che questa "altra via" è inevitabilmente di stampo platonico (anziché aristotelico), illuminativo (anziché esperienziale), e in definitiva idealistico: Non conta ciò che Dio ha fatto e fa - conta il MIO modo di vederlo e pensarlo.
Ci si balocca con il riferimento al sé anziché al Reale, finendo col diventare servi del "Mondo": teologia ancella della filosofia, come si dice nella conclusione !

Per confronto (esiti devastanti della teologia monastica agostiniana, tre secoli dopo san Bonaventura):

http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1542:lutero-e-cartesio-di-p-giovanni-cavalcoli-op&catid=52:-a-cura-di-piero-vassallo&Itemid=123

Per semplicità - dico io, considerandolo un punto vitale: Platone mai, Aristotele sempre !

A.R. ha detto...

Spero che il "delirio" del commento pseudoinformato di Andrea sia uno scherzo. Ma si rende conto di chi e di che cosa sta parlando? Sant'Agostino e San Bonaventura sono tutti e due Dottori della Chiesa, e il Papa attuale è proprio un esperto e cultore non tanto di Tommaso, ma di Bonaventura.
Teologia e Magistero, mio caro Andrea, non si identificano e non sono affatto in contrapposizione.
Ma certe corbellerie non sarebbe proprio il caso di metterle in pubblico. Se non riesci a distinguere, tra l'altro, i teologi medievali e ciò che dicono, dai filosofi contemporanei, loro commentatori, è meglio rileggere tre volte i testi, prima di lanciare certi messaggi e proclami.
A proposito poi, della corbelleria finale: "Platone mai, Aristotele sempre!" vorrei ricordare al coltissimo Andrea le due condanne papali di nientemeno che Innocenzo III e Gregorio IX sull'uso della filosofia naturale di Aristotele da parte dei teologi e le successive condanne parigine degli "errori del filosofo" negli anni '70 del XIII secolo. Le dicono qualcosa le date? Fine dello sfogo.

Anonimo ha detto...

caro Andrea,il problema della disobbedienza al Magistero non è solo di pertinenza dei francescani e di altri ordini monastici,ma di gran parte del clero,alto e basso,se vuole farsi un'idea di quale grado di 'indipendenza'dalle direttive cui tutti dovrebbero attenersi,si faccia un giro nella mia città ed assista a qualche funzione,non ne troverà una uguale all'altra e non le sembrerà neanche di trovarsi nella chiesa cattolica apostolica romana;potrà consolarsi,se il tempo regge andando al mare....GR2.

Andrea ha detto...

Ripeto parola per parola quello che ho detto, caro fr. A.R.

Lei mi trovi, la pprego, un francescano entusiasta di seguire san Tommaso come riferimento fondamentale, insuperato dono di Dio alla Chiesa, maestro di metafisica in tempi in cui se ne sente un disperato bisogno (la metta come preferisce)...

P.S. Le posso assicurare che non ho nulla a che vedere con i Domenicani.
Spero tanto di aver qualcosa a che vedere con il Magistero dei Papi

Andrea ha detto...

Sono più che convinto di ciò che dice, caro GR2.
Fra l'altro, il mare è per me un toccasana dal punto di vista medico.

Semplicemente dicevo che il "rospo" è grosso e molto vecchio.
A Bologna ci sono quelle due bellissime colonne con le Madonne "preferite" dai due Ordini: l'Immacolata dai Francescani e l'Assunta dai Domenicani.
Oggi le abbiamo entrambe come dogmi: approfittiamone!

Grazie e cari saluti

Andrea ha detto...

A proposito di "via platonica" a Dio (a mio parere deviante): stamattina un ottimo (lo dico senza ironia) sacerdote diceva a Radio Maria che le parole "Io sto alla porta e busso" di Cristo nell'Apocalisse vanno interpretate nel senso che Egli, già presente in noi, "bussa dall'interno".

La cosa è molto grave, oltre che bizzarra: significa che Cristo, comunque, è "IN" noi, e che non Lo incontriamo nella realtà e nei fratelli.
Nessun accenno al fatto che, senza Battesimo (almeno di desiderio) e cooperazione alla Grazia, chi è "in" noi è ben altro personaggio..