CRISI: GESUITI, PIU' IMPEGNO SOCIALE CONTRO POVERTA' E ANTIPOLITICA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 3 mag.
"Livelli bassi di assistenza, che vediamo ulteriormente ridotti a causa della crisi, e di contro livelli alti di corruzione". Cosi' appare oggi il sistema del Welfare italiano al direttore di Aggiornamenti Sociali, padre Giacomo Costa, che ha presentato alla Radio Vaticana una ricerca promossa dal Jesuit Social Network sullo stato di salute del Welfare nel nostro Paese: "una rilevazione capillare della realta', proposta con un sincero senso di partecipazione ai problemi di chi piu' e' esposto alle difficolta' economiche e sociali di oggi".
"Lo Stato sociale - ha ricordato il gesuita - non e' un lusso.
Viene presentato spesso come un buco nero nel quale si perderebbero le risorse, mentre invece se si investe nella difesa dei diritti si favorisce lo sviluppo".
L'ottica proposta da padre Costa e' quella del "coinvolgimento come risposta reale alla crisi", in alternativa a "una visione statalista" che secondo lui e' comune" a chi vuole che il pubblico provveda a tutto e chi vuole invece affidare ogni tipo di servizi al privato, con il rischio evidente di uno scadimento". Per il religioso "si tratta di socializzare invece i servizi, attraverso una attivazione del contesto sociale che si fa partecipe della situazione". "Ovviamente non ogni diritto e' un bisogno", ha ammesso padre Costa rilevando che "non si puo' chiedere allo Stato un impegno superiore alle sue possibilita' finanziarie". Il problema, infatti, e' come vengono utilizzate le risorse.
"Nelle regioni del Sud c'e' un forte divario nella spesa pro capite per l'assistenza sociale mentre questo non si verifica per quanto riguarda ad esempio la sanita'", ha osservato in proposito la ricercatrice Floriana Cerniglia, dell'Universita' La Bicocca. "E nel 2012 - ha aggiunto - ci sara' un momento di grande sofferenza sociale per la riduzione del 13 per cento che potrebbe verificarsi se non si inverte la rotta imboccata con le ultime manovre". "Diventa cosi' piu' concreto il rischio dell'antipolitica denunciato anche in questi giorni dal presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco", ha commentato da parte sua il superiore d'Italia dei gesuiti, padre Carlo Casalone, assicurando continuita' nell'impegno del network sociale della Compagnia di Gesu': 40 realta' che con 121 servizi territoriali operano in 16 regioni e 28 province italiane, assistendo 122 mila persone grazie alla collaborazione di 4500 tra collaboratori e volontari.
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