"I vescovi sono consapevoli che dobbiamo riprendere l'iniziativa. Non che fino adesso abbiamo completamente subito la secolarizzazione e la globalizzazione.
Ma si sente l'esigenza di fare un passo in avanti perché non basta solo fronteggiare questa situazione, dobbiamo rilanciare il nostro impegno anche con un po' di passione del cuore, non solo della testa"
Così mons. Pierangelo Sequeri, preside della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, che partecipa come esperto al Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, descrive lo stato d'animo dei padri sinodali.
"Le prime parole della Nuova Evangelizzazione, sta emergendo dal Sinodo, sono perdono e riconciliazione e cioè il senso della conversione. Il primo impegno, dunque, deve essere quello di prendere congedo dalle nostre debolezze, dai nostri adattamenti, dobbiamo confessare di voler abbandonare questi atteggiamenti e quella tiepidezza ci deve apparire colpevole.
Il secondo elemento di slancio che stanno cercando i padri sinodali è entrare in presa diretta con i nostri interlocutori. Non più solo attraverso l'apparato, le mediazioni, le organizzazioni, gli strumenti. Oggi si è capito che, anche nel caso di un vescovo, l'evangelizzazione si fa in presa diretta con l'interlocutore che deve sentire la nostra passione". (Intervista a cura di Fabio Colagrande)
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