sabato 21 gennaio 2012

Padre Lombardi sull'unità dei cristiani: la sete di Dio obbliga a una comune risposta efficace e credibile

Padre Lombardi sull'unità dei cristiani: la sete di Dio obbliga a una comune risposta efficace e credibile

L’udienza generale di mercoledì scorso ha permesso a Benedetto XVI di introdurre con una apposita catechesi la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2012, che ogni anno ha il suo inizio il 18 gennaio. I cristiani uniti sono “più credibili”, ha detto fra l’altro il Papa, ma “non si tratta – ha aggiunto – semplicemente di cordialità o di cooperazione”, bensì di “sentire l’urgenza di testimoniare all’uomo del nostro tempo” Cristo. Da questi spunti parte la riflessione del nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per “Octava dies”, il settimanale d’informazione del Centro Televisivo Vaticano:

“La nuova evangelizzazione può essere più fruttuosa se tutti i cristiani annunciano insieme la verità del Vangelo di Gesù Cristo e danno una risposta comune alla sete dei nostri tempi”, ha detto il Papa nell’udienza generale del 18 gennaio, all’inizio della settimana di preghiere per l’unità. Ancora una volta, appare evidente come l’impegno ecumenico sia essenziale e interno alla missione della Chiesa nel mondo di oggi e alle linee principali del pontificato. Il tema della “nuova evangelizzazione” che ci accompagna verso il Sinodo dei Vescovi del prossimo autunno è intrinsecamente ecumenico, e l’“Anno della fede” annunciato dal Papa avrà una dimensione ecumenica anche a livello universale, sottolineata da celebrazioni specifiche, come ha spiegato una recente Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede, ricordando come “l’unità di tutti i cristiani è uno dei principali intenti del Concilio Vaticano II”, di cui ricorre il cinquantenario.

La sete spirituale del nostro tempo invoca una risposta comune credibile ed efficace, nonostante le difficoltà. Il Papa, parlando a una delegazione finlandese, ha osservato che “di recente le questioni etiche sono diventate uno dei punti di divergenza tra i cristiani”, ma che “un accordo profondo fra i cristiani sulle questioni antropologiche può aiutare la società e i politici a prendere decisioni sagge e giuste riguardo a importanti temi nelle sfere della vita umana, della famiglia e della sessualità”. Insomma, unità per la comunione nella fede, unità per il servizio del cammino dell’umanità.

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