sabato 27 ottobre 2012
Sinodo. Padre Lombardi: guardare al mondo con coraggio, perché Dio lo ama (Radio Vaticana)
Sinodo. Padre Lombardi: guardare al mondo con coraggio, perché Dio lo ama
Il Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione ha voluto lanciare un messaggio di fiducia e di incoraggiamento, nonostante le tante difficoltà che sfidano oggi i credenti. Ascoltiamo in proposito il nostro direttore, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies, il Settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:
Vincere la paura con la fede e guardare al mondo con sereno coraggio, perché – sebbene pieno di contraddizioni e di sfide – esso resta pur sempre il mondo che Dio ama. La riflessione della Chiesa sulla necessità di una nuova evangelizzazione è nata certamente da un allontanamento dalla fede e dalle difficoltà dell’annuncio in varie parti del mondo di oggi, ma il Messaggio con cui l’Assemblea sinodale, prima di sciogliersi, si rivolge alla Chiesa non è affatto una parola sfiduciata; è piuttosto una parola d’impegno e di speranza fondata sulla fede in Dio, sulla presenza di Cristo risorto e sulla potenza del suo Spirito. Niente pessimismo: globalizzazione, secolarizzazione e nuovi scenari della società, migrazioni, devono essere opportunità di evangelizzazione
La molteplicità vastissima degli argomenti toccati dai membri del Sinodo viene riportata a un’unità interiore coerente, che delinea una Chiesa rinnovata, in tutte le regioni del mondo, in tutte le sue parti e componenti – famiglie, parrocchie, clero e laicato…-, nella consapevolezza della sua missione. Una Chiesa sempre in dialogo con il mondo e i suoi problemi, nella cultura, scienza, educazione, arte; nella carità attiva; ma anche nei campi dell’economia, del lavoro e della politica per il servizio del bene comune. In particolare, una Chiesa in dialogo costruttivo con i credenti delle altre religioni, e una Chiesa che non sarebbe se stessa se non continuasse fedelmente a cercare nella contemplazione e nella preghiera il volto di Dio, e non sapesse riconoscere questo volto nei poveri che sono sempre con noi.
I Vescovi e gli altri membri del Sinodo tornano ora ai luoghi abituali del loro servizio. Lasciano al Papa - che ha fedelmente accompagnato tutti i loro lavori - un ricco contributo da approfondire. Ma lo lasciano anche a tutta la Chiesa, che in quest’Anno della fede si sente ora più animata a trovare le vie, i luoghi, i modi di condividere con tutti il dono della fede: il più bello e il più prezioso che esista.
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