SINODO: BETORI, PROCEDURE DEMOCRATICHE DIVIDEREBBERO LA CHIESA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 ott.
"Le procedure democratiche dividono creando una maggioranza e una minoranza, la Chiesa segue invece procedure comunionali che non provocano spaccature ma danno voce a tutti". Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e, che al Sinodo e' stato il presidente della Commissione per il Messaggio. Il testo presentato oggi, ha aggiunto, e' diverso rispetto ai precedenti perche' si articola continente per continente con analisi e proposte specifiche.
Riguardo al passaggio del Messagio sui divorziati-risposati, con l'accenno a "percorsi di riconciliazione" (che di fatto sembra precedere una futura apertura alla possibilita' di concedere loro anche i sacramenti oltre che l'accoglienza come membri a pieno titolo della Chiesa, ndr) il cardinale Betori ha precisato - nella sua conferenza stampa - che l'idea "e' la stessa che abbiamo avuto la gioia di ascoltare all'incontro delle famiglie a Milano, da parte del Papa", quando ha detto che essi debbano essere "accompagnati". "La forma di questo accompagnamento - ha spiegato Betori - concretamente deve essere trovata". Per il cardinale tuttavia deve essere anche ribadita "la disciplina dell'accesso ai sacramenti". Alla conferenza stampa ha partecipato anche il neo cardinale Luis Antonio Tagle, giovane arcivescovo di Manila inserito l'altro ieri da Benedetto XVI nell'elenco dei 6 vescovi che il 24 novembre riceveranno la porpora. "Ho accolto con stupore - ha detto - le osservazioni sulle paure di essere in decrescita, sul numero dei praticanti, sulla reale influenza: io vengo dall'Asia e mi sono detto 'noi non siamo mai stati maggioranza, per noi e' vita normale essere minoranza, e in questa fede esprimiamo gioia, essere minoranza e' nella nostra memoria sociale e da noi la chiesa e' viva anche se non e' maggioranza".
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