lunedì 15 ottobre 2012
Sinodo: laici protagonisti della nuova evangelizzazione (R.V.)
Sinodo: laici protagonisti della nuova evangelizzazione
Formare adeguatamente i laici, sostenere la famiglia, promuovere il dialogo ecumenico ed interreligioso: questi gli ‘strumenti’ della nuova evangelizzazione, messi in evidenza stamani dal Sinodo dei vescovi, in corso in Vaticano. Al centro della Congregazione odierna, l’undicesima, svoltasi alla presenza del Papa, anche un appello per la pace ed il dialogo in Mali. Il servizio di Isabella Piro:
È un “tempo di inquietudine” quello che sta vivendo il Mali: il Sinodo ne descrive le difficoltà sociali, politiche, ma anche ecclesiali, legate agli ostacoli dell’evangelizzazione, in un contesto in cui gli scontri tra ribelli e governo provvisorio sono una minaccia per la religione. I presuli, quindi, invocano la pace e ribadiscono l’importanza del dialogo.
Ma oltre a quelle africane, sono oscure anche la pagine europee, in cui la globalizzazione crea nuove forme di martirio, incruento ma sofferto, l’intolleranza nei confronti dei cristiani è subdola, ma continuata, Dio non è solo negato, ma proprio sconosciuto. Di fronte a tale realtà, la nuova evangelizzazione può fare affidamento su tre ‘strumenti’, dice il Sinodo: i laici, le famiglie, il dialogo ecumenico ed interreligioso.
I laici, dunque, vanno formati in modo adeguato, solido, forte – magari anche attraverso Sinodi locali che li coinvolgano direttamente - così che siano capaci di non cedere alle lusinghe del mondo e di dare testimonianza di valori autentici, basati sul non conformismo della fede. Non si può essere, sottolinea il Sinodo, o membri della Chiesa o cittadini del mondo: le due dimensioni vanno di pari passo. I laici devono ‘fare rete’ nelle diocesi, affermano i vescovi, anche perché se la Chiesa si allontana dalla società, la nuova evangelizzazione non porterà frutti.
Poi, la grande sfida della famiglia, Chiesa domestica e quindi soggetto di evangelizzazione: deflagrata a causa della storia occidentale basata sulla liberazione da ogni legame, oggi la questione familiare appare come il problema numero uno della società, evidenza l’Assemblea sinodale, tanto che si crede di più alla fedeltà nel tifo calcistico che nel matrimonio. E la Chiesa non può tacere, non perché conservatrice di un istituto desueto, ma perché è in ballo la stabilità stessa della società. Di qui, l’invito a porre la famiglia al centro della politica, dell’economia e della cultura, ma anche l’auspicio affinché la Chiesa sappia diventare ‘famiglia delle famiglie’, anche di quelle ferite. In fondo – e qui la domanda dei presuli diventa autocritica – oggi la Chiesa non è forse più un’istituzione che una famiglia?
Quindi, i Padri sinodali affrontano la questione del dialogo, altra via auspicabile per la nuova evangelizzazione. Certo, dal punto di vista interreligioso, esso presenta le difficoltà del confronto con l’islam, come in Pakistan, dove è in vigore la legge sulla blasfemia, o in Medio Oriente, dove i cristiani sono sempre meno. Cosa fare, dunque? Il Sinodo scommette proprio sui giovani musulmani, sempre più attratti dal Vangelo nel quale trovano gioia, libertà, amore. Rilanciando il significato profondo della Buona Novella, spiegano i vescovi, si potrà evitare anche la confusione tra la secolarizzazione ed il cristianesimo, così frequente nel mondo musulmano.
In quest’ottica, rientra anche una scuola di catechesi per adulti, che sempre più abbandonano il ruolo di educatori, preoccupandosi, ma non curandosi, dei giovani. I catechisti adulti possono diventare testimoni e portatori di fede, dicono i Padri sinodali, ottenendo a volte risultati migliori dei sacerdoti stessi.
Sul fronte ecumenico, la sfida non è da meno: la divisione tra cristiani, sottolinea il Sinodo, è senza dubbio il grande ostacolo della nuova evangelizzazione e non è del tutto innocente riguardo alla scristianizzazione dell’Europa e alla sua attuale debolezza politica e culturale. Una maggiore cooperazione ed una strategia pastorale concordata tra cattolici ed ortodossi, dunque, sarebbe un baluardo contro la secolarizzazione, ma anche un segnale forte nei confronti dell’islam.
Tra gli altri suggerimenti avanzati per favorire la nuova evangelizzazione, anche la promozione dei pellegrinaggi, come momento di rinnovamento della fede e di ‘sintonia’ della Chiesa con le domande racchiuse nel cuore dell’uomo, così che comprenda la meta del suo cammino.
Infine, come segnalato dal segretario generale del Sinodo, mons. Eterovic, questa sera, al termine dei lavori, i Padri sinodali assisteranno alla proiezione del film “Le campane d’Europa”: prodotto dal Centro Televisivo Vaticano, insieme ad altre istituzioni, il film è un viaggio della fede attraverso l’Europa e riporta molte interviste inedite, tra cui una anche a Benedetto XVI.
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