domenica 21 ottobre 2012

Giornata missionaria mondiale: un’occasione rinnovata nell’Anno della fede


Giornata missionaria mondiale: un’occasione rinnovata nell’Anno della fede 

Un’importante occasione di preghiera e riflessione sui temi della vocazione missionaria di ogni cristiano. E’ questa la profonda essenza dell’ottobre missionario che culmina proprio nell’odierna Giornata Missionaria Mondiale. Sull’importanza della dimensione missionaria della vita cristiana e sul mese di ottobre dedicato proprio alla missione, Federico Piana ha intervistato don Gianni Cesena, direttore dell’Ufficio Cei per la cooperazione fra le chiese: 

R. - E’ interessante iniziare l’anno pastorale delle nostre Chiese ponendo subito l’attenzione sul tema della missione. L’Ottobre Missionario è una sorta di estensione della Giornata Missionaria Mondiale che è iniziata oltre 85 anni fa su proposta del circolo dei seminaristi di Sassari. Papa Pio XI accolse l’idea di celebrare ogni anno una Giornata Missionaria Mondiale. Ovviamente non si voleva fare una giornata solo di raccolta e neppure solo di sensibilizzazione sui grandi temi della missione e dell’annuncio del Vangelo nel mondo ma si voleva anche pensare a un itinerario educativo e di preghiera molto forte. E da qui è nato, non solo in Italia ma in tantissimi Paesi del mondo, quello che oggi generalmente chiamiamo l’Ottobre Missionario.

D. - Il tema di quest’anno qual è?

R. - Per l’Italia noi cerchiamo sempre di tradurre la tematica generale che ci viene affidata dal messaggio del Papa per il nostro Paese, ma quest’anno certamente non potevamo “saltare” il tema dell’Anno della fede e abbiamo preso una frase di Paolo dalla seconda Lettera ai Corinzi: “Ho creduto perciò ho parlato”. Vogliamo dire alla nostra gente, alla gente delle nostre comunità: guardate ai missionari, sono testimoni, sanno parlare del Vangelo perché anzitutto hanno fatto un itinerario di fede e credono. Ma vogliamo anche che i nostri missionari dicano alle nostre comunità, ai singoli credenti delle nostre comunità: guardate che se voi avete creduto dovete parlare. Diceva Giovanni Paolo II: la fede si rafforza donandola. Non è solo compito del missionario che parte per Paesi lontani ma è il compito di ogni cristiano.

D. - Che connessione possiamo leggere tra questo ottobre missionario e l’Anno della fede?

R. – Io credo che la connessione ci venga data dal tema che ho appena enunciato e anche dal messaggio del Papa che ogni anno accompagna la Giornata Missionaria Mondiale e l’ottobre missionario. Il Papa cita il suo documento, “Porta Fidei”, che dice: chiamati a far risplendere la parola di verità. Lo dice per i missionari i quali quindi si sentono di nuovo incoraggiati e impegnati in questo, ma lo dice anche per tutti i credenti. Ormai da tanto tempo la Giornata Missionaria è “mondiale” non solo perché si fa una raccolta per le chiese del mondo ma perché tutte le Chiese del mondo guardano alle Chiese sorelle per uno scambio dell’esperienza di fede. Noi oggi veniamo arricchiti non solo dall’esempio dei nostri missionari che partono, che annunciano, che danno conseguenza al tema dell’evangelizzazione della Buona Notizia anche attraverso opere molto importanti nel campo della salute, dell’educazione, dei diritti della persona umana; noi oggi guardiamo anche a quelle stesse comunità degli altri continenti per dire: ecco fratelli e sorelle nella fede, che talvolta con la loro freschezza – e io aggiungerei anche con il loro martirio se pensiamo alle comunità perseguitate - hanno da dare a noi un grande esempio di fede. Noi evangelizzatori non possiamo che esserne evangelizzati.

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