LEFEBVRIANI: S. SEDE, ATTESA RISPOSTA PER CONTINUARE DIALOGO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 19 lug.
"La Santa Sede resta in attesa della annunciata comunicazione ufficiale da parte della Fraternita' Sacerdotale, per la continuazione del dialogo fra la Fraternita' e la Commissione Ecclesia Dei".
Lo afferma una nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede, che commenta la dichiarazione dei lefebvriani "a proposito della possibile normalizzazione canonica della relazione fra la Fraternita' e la Santa Sede".
Di tale dichiarazione, spiega il Vaticano, si e' peso atto ma "rimane anzitutto un documento interno, per lo studio e la discussione fra i membri della Fraternita'".
In merito alle aperture contenute dalla dichiarazione sulla possibile normalizzazione canonica, resa pubblica oggi dal capitolo generale dei lefebvriani, il portavoce del Papa, padre Federico Lombardi, e' stato molto cauto: questa dichiarazione, ha chiarito, "noi non la consideriamo, e non e', la risposta ufficiale che la Fraternita' Sacerdotale San Pio X doveva dare alla Santa Sede".
"Noi aspettiamo che tale risposta arrivi e nell' attesa di quella non commentiamo la dichiarazione di oggi", ha spiegato il gesuita. Come e' noto dopo l'invio di una seconda risposta dei lefebvriani riguardo al "preambolo dottrinale" che la Santa Sede riteneva un importante passo in avanti, ci sono stati irrigidimenti da entrambe le parti e la situazione sembra ora piu' complessa.
Ma resta chiara la volonta' di Benedetto XVI di tendere la mano ai tradizionalisti che nel 1988 seguirono monsignor Marcel Lefebvre nel suo scisma. Come in quell'occasione pero' a favorire la rottura ci sono oggi le posizioni contrarie al dialogo con i lefebvriani di molti episcopati, che hanno avuto eco evidentemente anche nella recente riunione alla Congregazione della Dottrina della Fede che ha determinato l'attuale rallentamento mentre il rientro sembrava ormai in dirittura d'arrivo.
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1 commento:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2012/07/19/Lefebvriani-possibile-regolarizzazione-_7209712.html
mah, secondo me se la cantano e se la suonano. Senza il riconoscimento del Concilio cade l'asino.
Alessia
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