sabato 6 ottobre 2012
Vigilia di apertura del Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Il Papa proclamerà due nuovi Dottori della Chiesa
Vigilia di apertura del Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Il Papa proclamerà due nuovi Dottori della Chiesa
Dopo la visita di due giorni fa a Loreto, Benedetto XVI si prepara alla solenne apertura del Sinodo sulla nuova evangelizzazione di domani. Alle 9.30, il Papa presiederà la Messa sul sagrato della Basilica di San Pietro, e durante la celebrazione proclamerà Dottori della Chiesa Santa medievale tedesca, Ildegarda di Bingen, e del Santo spagnolo Giovanni d’Avila, vissuto nel 1500. Sulla statuta ecclesiale di queste grandi figure, e sulle modalità di attribuzione del titolo di Dottore della Chiesa, Roberto Piermarini ha intervistato il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi:
R. - Il titolo di Dottore della Chiesa universale è conferito a quei Santi e Sante, come appunto Santa Ildegarda di Bingen e San Giovanni d'Avila, che, con la loro eminente dottrina, hanno contribuito all'approfondimento della conoscenza della Divina Rivelazione, arricchendo il patrimonio teologico della Chiesa e procurando ai fedeli la crescita nella fede e nella carità. Da da un punto di vista teologico, essi evidenziano aspetti inediti della verità evangelica. Da un punto di vista pastorale, suscitano nei fedeli un rinnovato appello alla coerenza di vita.
D. - Può dire qualcosa sulla eminente dottrina della badessa benedettina Ildegarda di Bingen, vissuta tra il 1098 e il 1179?
R. - La benedettina tedesca Ildegarda di Bingen, fondatrice e badessa di due monasteri, nelle sue opere enuncia una dottrina esimia per profondità, originalità e fedeltà al dato rivelato. Animata da un'autentica carità intellettuale, ella illustra con densità di contenuto e freschezza di linguaggio il mistero di Dio Trinità, dell'Incarnazione, della Chiesa, dell'umanità. Per Ildegarda, ad esempio, l'essere umano è visto come unità corpo-anima con l'apprezzamento positivo della corporeità in ordine al merito. Che il corpo non sia stato concesso all'uomo solo come peso, lo dimostra il fatto che le anime dei santi desiderano ardentemente la riunificazione con il loro corpo mortale. Di conseguenza il compimento escatologico significa una trasformazione e una risurrezione del corpo per la vita eterna.
D. - Cosa dire di San Giovanni d'Avila?
R. - Lo spagnolo San Giovanni d'Avila, vissuto tra il 1500 e il 1569, fu uno dei maestri spirituali più prestigiosi e consultati del suo tempo. Ricorsero alla sua sapienza per un retto orientamento di vita, fra gli altri, Sant'Ignazio di Loyola, San Giovanni di Dio, San Francesco Borgia, San Tommaso di Villanova, San Pietro d'Alcantara, San Giovanni de Ribera, Santa Teresa di Gesù, San Giovanni della Croce. Era anche un eccellente catechista e predicatore e non tralasciò di fare un uso magistrale dello scritto per esporre i suoi insegnamenti.
D. - Qual è la sua opera principale e quale influenza essa può avere per noi oggi?
R. - La sua opera principale, Audi filia, è un classico della spiritualità cattolica. Altri scritti eccellenti sono la Doctrina cristiana, sintesi pedagogica per l'istruzione della fede; il Tratado del amor de Dios, un gioiello letterario, che approfondisce con sapienza il mistero di Cristo redentore e il Tratado sobre el sacerdocio. Una sua peculiarità è l’affermazione della chiamata universale alla santità per tutti i battezzati, soprattutto per i sacerdoti. Lungo i secoli i suoi scritti sono stati di grande ispirazione per la formazione sacerdotale e per l'educazione dei laici.
D. - Come si giunge al dottorato?
R. - Sono principalmente i pastori e i fedeli a sollecitare il Santo Padre a compiere questo passo. Per quanto riguarda Ildegarda di Bingen, ad esempio, in una delle ultime petizioni datata 1979, i Vescovi tedeschi richiedevano con insistenza il dottorato per la santa badessa benedettina. Tra i firmatari della supplica, al terzo posto c'è la firma dell'allora Cardinale Joseph Ratzinger. Ovviamente, oltre alla santità, il criterio principale per il dottorato è la verifica della eminens doctrina.
D. - E per San Giovanni d’Avila
R. - Il movimento per la promozione del suo dottorato ebbe inizio fin dalla sua canonizzazione, avvenuta nel 1970. Il titolo di Maestro, attribuito tradizionalmente al Santo, motivava l'ipotesi di un dottorato, promosso soprattutto dalla Conferenza Episcopale Spagnola. Veniva evidenziato il carisma di sapienza a lui conferito dallo Spirito Santo per il bene della Chiesa e l'influenza benefica del suo insegnamento sul popolo di Dio e soprattutto sui sacerdoti.
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