mercoledì 3 ottobre 2012
Vigilia dell'arrivo del Papa a Loreto. Interviste con il sindaco e il presidente della Regione Marche
Vigilia dell'arrivo del Papa a Loreto. Interviste con il sindaco e il presidente della Regione Marche
Preparativi a buon punto per la visita, domani, del Papa al Santuario di Loreto. Benedetto XVI verrà a 50 anni dal viaggio nella città marchigiana di Giovanni XXIII e per raccomandare alla Vergine l’Anno della Fede, che si aprirà tra pochi giorni. Un programma estremamente sobrio: dopo l’arrivo in elicottero, il Papa salirà al Santuario per celebrare la Messa, poi sarà a pranzo al Centro "Giovanni Paolo II", dove saluterà gli organizzatori della visita. Nel pomeriggio, il ritorno in Vaticano. Da Loreto la cronaca dell'inviato, Alessandro Guarasci:
Oramai è quasi tutto pronto per l’arrivo del Papa a Loreto. Gli operai stanno finendo di preparare la piazza di fronte a Santuario per accogliere le circa cinquemila persone previste, ma non è escluso che ne vengano di più grazie anche al bel tempo. Tutta la città è disseminata di bandierine bianche e gialle e di striscioni che salutano Benedetto XVI. Insomma, in questa tranquilla cittadina marchigiana di 14 mila persone, si respira l’atmosfera delle grandi occasioni. Ma in fondo Loreto è abituata ad accogliere il successore di Pietro. E’, infatti, questa l’ottava visita di un Pontefice negli ultimi 50 anni. Il pellegrinaggio alla Santa Casa, che ospitò Maria a Nazareth, in queste ore è discreto ma incessante. Un flusso che è sensibilmente aumentato nel 2012 e che ha avuto un picco a settembre, ci dice il rettore del Santuario, padre Giuliano Viabile:
“Questa devozione mariana si sta risvegliando: che sia veramente un segno di grande fedeltà alla Chiesa. Loreto è stata sempre un centro di attrazione e questa Casa accoglie lo stesso Ratzinger, che quando era cardinale ebbe questa espressione bellissima: 'E’ una casa aperta, perché ha tre pareti, quindi come se volesse abbracciare idealmente tutti i suoi devoti'”.
Vengono da tutta Italia i pellegrini, si soffermano per qualche minuto nella Santa Casa, con lo sguardo rivolto verso la statua della Madonna. I sentimenti che provocano sono intensi…
R. - Ho provato amore per la Vergine, perché sono credente e la prego sempre. Quind,i è un trasporto verso di Lei.
R. - E’ un fatto interiore, è un momento di preghiera. Io, in quel momento, ho pregato semplicemente”.
R. - Una forte emozione!”.
D. – Domani arriva il Papa: un momento importante per Loreto?
R. – Sicuramente è importante, perché il Papa è una persona di cui tutti abbiamo bisogno, il mondo intero ne ha bisogno.
Dunque, domani sarà un forte momento di devozione mariana. Ce n’è bisogno in un’Europa che rischia di scivolare sempre più nella secolarizzazione.
Come l'imminente visita pontificia evidenzia, le Marche hanno da sempre un forte collegamento con il Papa e la Sede di Roma. La presenza di un Santuario importante come quello di Loreto ha contribuito nei secoli a rafforzare la spiritualità della popolazione. Ma che cosa si attendono i marchigiani dalla visita del Papa? Alessandro Guarasci lo ha chiesto al presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca:
R. – Sicuramente, di rinforzare il proprio spirito. Nell’incontro con il Papa, in questa fase di profondo disorientamento, vogliono avere un momento forte di riflessione, per affrontare con più speranza tempi difficili. La nostra regione è molto legata al Santo Padre, è legata all’attuale Santo Padre, è legata a Giovanni Paolo II, e in ogni occasione c’è sempre stato un momento di forte riflessione che ha rinsaldato in profondità la comunità locale.
D. – La spiritualità nelle Marche è ancora forte?
R. – Nelle Marche, la gente è ancora profondamente ancorata a valori di spiritualità. Il sentimento religioso è molto forte nella nostra regione, è molto forte il legame con la tradizione nella nostra regione. Paradossalmente, questo non è indice di conservatorismo, ma spinge verso processi di innovazione forti che però sono molto rispettosi dei sentimenti tradizionali. Quindi, c’è grande attesa per la visita del Santo Padre, perché è riconosciuto come una guida forte della nostra comunità: le sue frequenti visite hanno rinsaldato questo legame. Credo ci sia un legame più forte con le autorità istituzionali religiose nella nostra regione che non con quelle laiche, perché certi ricordi, certe tradizioni legano molto fortemente le Marche a Roma e alla Città del Vaticano.
D. – Il Papa, più di qualche volta, ha lanciato appelli per un’etica pubblica anche in politica. Questi sono giorni in cui le regioni, i conti dei Consigli regionali, vengono scandagliati dalle Procure e dalla Guardia di finanza. C’è bisogno di rivedere anche la spesa regionale in Italia, secondo lei?
R. – Sicuramente sì, come presidenti delle regioni abbiamo anche chiesto il decreto che il governo nazionale si accinge a varare, perché ci siano controlli anche di autorità che certifichino i conti della regione, come fa la Corte dei Conti. Da parte nostra, nelle Marche ci siamo impegnati in un processo forte di autoriforma: noi presentiamo, anche nel paragone con le altre regioni, una situazione che è sicuramente accettabile e siamo impegnati in una riflessione anche con il Consiglio regionale per fare di più, senza attendere il decreto del governo nazionale.
Loreto in queste ore sta ultimando i preparativi per la visita del Papa, il 4 ottobre. Le autorità civili stanno lavorando affinché la macchina organizzativa funzioni al meglio, anche per ospitare i 4500 fedeli previsti. Ma che cosa si aspettano i loretani da questa visita di Benedetto XVI? Alessandro Guarasci lo ha chiesto al sindaco della città, Paolo Niccoletti:
R. - Dalla visita di Benedetto XVI, ci aspettiamo molto: a differenza delle altre precedenti visite, che hanno caratterizzato la presenza dei Papi a Loreto, in questo caso non c’è un raduno europeo dei giovani, non c’è un raduno di qualche movimento cattolico, ma c’è il Papa che si fa pellegrino tra i pellegrini e viene a pregare tra le mura della Santa Casa e celebrerà la messa nella Piazza della Madonna, che è il cuore della città. Quindi, sarà un incontro intimo tra il Papa e la Santa Casa e tra il Papa e i loretani.
D. – I loretani come stanno vivendo questi momenti: c’è in qualche modo trepidazione per quello che succederà il 4 ottobre?
R. – I loretani stanno vivendo questo momento con trepidazione e orgoglio: orgoglio innanzitutto perché, pure essendo abitanti di una cittadina di 12 mila abitanti, sono consapevoli di essere al centro dell’attenzione del mondo e non solo dei cattolici; trepidazione perché è un incontro importante e quindi bisogna adeguatamente attrezzarsi per questi appuntamenti. Ovviamente, la struttura di una città di 12 mila abitanti è fortemente sotto pressione, nel senso che è una fatica che ci rende gioiosi.
D. – Sicuramente, il vostro è un territorio anche molto produttivo: le Marche sono uno dei motori economici dell’Italia. Questa crisi quanto ha inciso sul tessuto sociale della vostra area?
R. – Tutte quelle imprese che non sono state in grado – per dimensioni e know-how – di rapportarsi con l’internazionalizzazione crescente, sicuramente hanno risentito in maniera forte della crisi. Proprio per questo, invece, grazie al Papa vorremmo dare un messaggio di speranza a tutti i nostri imprenditori. Infatti, la nostra produzione artigianale tipica - quella degli oggetti religiosi e della fisarmonica nella vicina Castelfidardo – sarà presente, proprio le eccellenze di questa produzione, con due doni al Papa: un rosario artistico in ambra e oro – Loreto è la capitale mondiale degli articoli religiosi – realizzato da un nostro valente artigiano, e una fisarmonica, perché nella nostra zona si concentra la produzione mondiale di questo tipico strumento musicale.
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