martedì 2 ottobre 2012

Vaticano: oggi è il giorno di Paolo Gabriele. Card. Ruini: presto sapremo se ha agito da solo (Izzo)

VATICANO: DOMANI E' IL GIORNO DI PAOLO GABRIELE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 ott. 

Comincia alle ore 9, cioe' con 30 minuti di anticipo rispetto alla consueta tabella di marcia del Tribunale Vaticano, l'udienza di domani al processo per furto aggravato che dopo la decisione dei giudici di stralciare la posizione del tecnico informatico della Segreteria di Stato, Claudio Sciarpelletti, vede ormai come unico imputato il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele. E saranno solo per lui, in questo secondo round della causa, le luci della ribalta: la seduta prevede infatti un unico interrogatorio, quello dell'imputato. 
Per gli 8 testimoni convocati, compreso il segretario del Papa, monsignor Georg Gaenswein, ci sara' tempo nelle due successive udienze che precederanno la sentenza, prevista dal presidente del Tibunale, professor Giuseppe Dalla Torre, per sabato prossimo, 6 ottobre.
C'e' grande attesa, dunque, per le spiegazioni che il maggiordomo infedele dara' ai giudici sulle 82 scatole di documenti e sui valori sottratti dall'Appartamento Pontificio. A Paolo Gabriele sara' chiesto inoltre se abbia avuto complici o mandanti. In istruttoria l'imputato aveva sostenuto di aver agito "in aiuto del Papa", per favorire cioe' la sua opera di purificazione della Chiesa. Precisando di sentirsi una sorta di "inviato dello Spirito Santo". Una perizia psichiatrica lo ha definito capace di intendere e volere e dunque imputabile, ma il perito della difesa era di opinione opposta. 


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VATICANO: RUINI, PRESTO SAPREMO SE GABRIELE HA AGITO DA SOLO


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 ott. 

"Se Paolo Gabriele ha agito da solo o aveva  dei complici o addirittura e' stato manovrato lo sapremo presto: ce lo dira' il processo". 
Il cardinale Camillo Ruini ha espresso questa convinzione nell'intervista con Fabio Fazio a "Che tempo che fa". "In ogni caso, sia che fosse solo sia che avesse complici o mandanti l'azione rimane molto brutta".
"Di questa vicenda - ha confidato inoltre il cardinale - ne so poco, ma debbo dire che avendo incontrato tante volte  Paolo Gabriele, avendolo cioe' conosciuto anche se non in modo profondo, sono rimasto esterrefatto: non pensavo mai piu' che potesse essere la fonte di quelle fughe di notizie".


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