martedì 23 ottobre 2012

Tribunale vaticano: Non risultano prove della correità e della complicità di altre persone con Paolo Gabriele (Asca)


Vaticano: non ci sono prove di complici di Paolo Gabriele 

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 23 ott 

''Non risultano prove della correita' e della complicita''' di altre persone con Paolo Gabriele nell'ambito del processo Vatileaks per cui l'ex-maggiordomo papale e' stato condannato a 18 mesi di carcere. Lo scrivono i giudici vaticani nelle motivazioni della sentenza dello scorso 6 ottobre, presentate oggi.
''Quanto poi all'eventuale sussistenza di un determinatore od istigatore al reato - recita il dispositivo - nell'interrogatorio davanti al Giudice Istruttore del 6 giugno 2012 Paolo Gabriele, riferendosi evidentemente a cio' che lo ha indotto al comportamento delittuoso, afferma: 'Sono stato suggestionato da circostanze ambientali', aggiungendo che 'in ambito personale ho avuto contatti con molte persone'. Queste espressioni nella loro formulazione letterale possono risultare ambigue, se si guarda al problema della eventuale sussistenza di persone che hanno determinato l'imputato al reato''. Quindi, spiegano i magistrati, ''il termine 'suggestione', usato dall'imputato in sede istruttoria, non ha una valenza oggettiva, con riferimento cioe' ad una forza esterna che l'ha indotto all'azione criminosa''. ''In sostanza - e' la conclusione della magistratura vaticana - usando il termine 'suggestione' l'imputato intendeva fare riferimento all'influsso che l'ambiente avrebbe esercitato su di lui: ma da questo - come giustamente osservato dal Promotore di Giustizia nella sua requisitoria - non risultano prove della correita' e della complicita'. Del resto ulteriori indagini sono in corso circa la sussistenza di altre eventuali responsabilita' nella fuga di documenti riservati''.
Inoltre, scrivono i giudici, e' da ''escludere un concorso vero e proprio del reato'' di furto da parte di Paolo Gabriele. Il dispositivo conferma invece la ''sottrazione di documenti'', anche ''originali'', come elemento fondamentale del furto, ricordando pero' che ''ulteriori indagini sono in corso circa la sussistenza di altre eventuali responsabilita' nelle fuga di documenti riservati''.

ASCA

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