LIBRO PAPA: NON CI SONO DUBBI SU EPOCA DI GESU'
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 9 ott.
"Gesu' e' nato in un'epoca determinabile con precisione".
Lo scrive Jospeph Ratzinger-Benedetto XVI nel terzo libro dell'opera "Gesu' di Nazareth" del quale sono state anticipate oggi alcune pagine in occasione della Buchmesse di Francoforte. "Gesu' - spiega - non e' nato e comparso in pubblico nell'imprecisato 'una volta' del mito. Egli appartiene ad un tempo esattamente databile e ad un ambiente geografico esattamente indicato".
"All'inizio dell'attivita' pubblica di Gesu' - si legge in uno dei capitoli anticipati oggi - Luca offre ancora una volta una datazione dettagliata ed accurata di quel momento storico: e' il quindicesimo anno dell'Impero di Tiberio Cesare; vengono inoltre menzionati il governatore romano di quell'anno e i tetrarchi della Galilea, dell'Iturea e della Traconitide, come anche dell'Abilene, e poi i capi dei sacerdoti". Secondo Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, "la fede e' legata a questa realta' concreta, anche se poi, in virtu' della Risurrezione, lo spazio temporale e geografico viene superato e il 'precedere in Galilea' da parte del Signore introduce nella vastita' aperta dell'intera umanita'". Il libro sottolinea dunque che in Gesu' "l'universale e il concreto si toccano a vicenda. In Lui - infatti - il Logos, la Ragione creatrice di tutte le cose, e' entrato nel mondo. Il Logos eterno si e' fatto uomo, e di questo fa parte il contesto di luogo e tempo".
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LIBRO PAPA: GESTI DI MARIA TESTIMONIANO AMORE NON SENTIMENTALISMO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 9 ott.
"Maria avvolse il bimbo in fasce". Joseph Ratzinger-Benedetto XVI si sofferma a lungo su questa espressione del Vangelo nel terzo volume dell'opera "Gesu' di Nazareth", di prossima uscita come coedizione Libreria Editrice Vaticana-Rizzoli.
"Senza alcun sentimentalismo - scrive in una delle pagine del libro anticipate oggi in occasione della Buchmesse di Francoforte - possiamo immaginare con quale amore Maria sara' andata incontro alla sua ora, avra' preparato la nascita del suo Figlio".
- Nel suo libro, il Pontefice ricorda che "la tradizione delle icone, in base alla teologia dei Padri, ha interpretato mangiatoia e fasce anche teologicamente. Il bimbo strettamente avvolto nelle fasce appare come un rimando anticipato all'ora della sua morte: Egli e' fin dall'inizio l'Immolato. Cosi' "la mangiatoia veniva raffigurata come una sorta di altare". In merito il testo anticipato oggi cita Sant'Agostino che "ha interpretato il significato della mangiatoia con un pensiero che, in un primo momento, appare quasi sconveniente, ma, esaminato piu' attentamente, contiene invece una profonda verita'". "La mangiatoia - ricorda il terzo volume dell'opera 'Gesu' di Nazareth - il luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento. Ora, pero', giace nella mangiatoia Colui che ha indicato se stesso come il vero pane disceso dal cielo - come il vero nutrimento di cui l'uomo ha bisogno per il suo essere persona umana. E' il nutrimento che dona all'uomo la vita vera, quella eterna. In questo modo, la mangiatoia diventa un rimando alla mensa di Dio a cui l'uomo e' invitato, per ricevere il pane di Dio".
"Nella poverta' della nascita di Gesu' si delinea - conclude il Papa teologo - la grande realta', in cui si attua in modo misterioso la redenzione degli uomini".
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