Le spinte dei cardinali portano gli spioni vicino al Papa
Per essere assunti in Vaticano ci vorrà il parere del parroco
di Andrea Bevilacqua
Una delle domande che maggiormente ricorrono in questo giorni di Sinodo dei vescovi dedicato alla Nuova evangelizzazione è: come è stato possibile? Come è stato possibile che Paolo Gabriele, l'ex assistente di camera della famiglia pontificia, sia riuscito a trafugare documenti riservati, a fotocopiare lettere private di Benedetto XVI, addirittura a fotografare il Pontefice nella sua abitazione senza che nessuno si sia mai accorto di nulla? E poi la seconda domanda: ma come si fa ad assumere certa gente in Vaticano?
Domande importanti ma a loro modo inevase. Nessuno, oltre il Tevere, sa rispondere. Ma intanto la segreteria di Stato vaticana guidata dal cardinale salesiano Tarcisio Bertone cerca di correre ai ripari almeno per il futuro. È di queste ore, infatti, l'annuncio che la Santa Sede adotterà criteri oggettivi e meritocratici per le assunzioni del personale, fermo restando che i candidati dovranno essere comunque presentati dal loro parroco che certificherà la reale appartenenza alla comunità ecclesiale. Mentre, fino a ieri, bastava una buona parola di un porporato di peso, oggi le cose cambiano. Chi vuole essere assunto in Vaticano deve dimostrare di valere, a prescindere dalla raccomandazione.
È in preparazione, infatti, presso gli uffici della stessa segreteria di stato, una commissione per assicurare «una procedura più attenta e oggettiva alla valutazione delle richieste di assunzione che arrivano dalle diverse amministrazioni» della Santa Sede.
La notizia l'ha data in queste ore il portavoce vaticano e direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Tuttavia, sottolinea il direttore della sala stampa vaticana, già oggi è necessario un «passaggio» dalla segreteria di Stato per le assunzioni in Vaticano, con la «richiesta di un nulla osta». Quindi, precisa Lombardi, «non c'è una novità nella procedura se non che forse saranno richieste più informazioni sui candidati».
Che la notizia sia stata data in queste ore non è a caso. Paolo Gabriele e i suoi furti sono un tema ricorrente durante i pranzi e le cene dei padri sinodali. Mentre durante gli incontri ufficiali nell'aula del Sinodo parlano di nuova evangelizzazione e del delicato del rapporto fra fede e contemporaneità, nei momenti più informali il tema di discussione è Vatileaks e il grave danno d'immagine che la chiesa ha subìto. Un danno che i porporati hanno voluto a tutti i costi tenere lontano dall'apertura del nuovo anno dedicato alla fede e dal Sinodo stesso. Il processo a Gabriele, non a caso, è stato chiuso a tempo di record, per non offuscare questi due appuntamenti.
© Copyright Italia Oggi, 20 ottobre 2012 consultabile online anche qui.
Come e' stato possibile fidarsi alla cieca? Superficialita' e scarso acume regnavano sovrani.
Ora la musica deve cambiare.
R.
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