martedì 23 ottobre 2012
La sentenza per il furto di documenti riservati del Papa (O.R.)
Pubblicata e illustrata nella Sala Stampa della Santa Sede
La sentenza per il furto di documenti riservati del Papa
È stata pubblicata e diffusa nella mattinata di oggi, martedì 23 ottobre, la sentenza di condanna a tre anni di reclusione inflitta a Paolo Gabriele il 6 ottobre scorso dal Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, a conclusione del procedimento penale a suo carico per «furto aggravato» di documenti riservati del Papa. La stessa sentenza di condanna aveva stabilito la riduzione della pena a diciotto mesi di reclusione in virtù del riconoscimento di alcune attenuanti generiche e attribuito a Gabriele l’onere delle spese processuali, che ammonterebbero a circa un migliaio di euro.
In quindici pagine, suddivise in nove punti, la sentenza ripercorre la vicenda processuale, esplicitando le motivazioni che hanno guidato il collegio giudicante — composto dal presidente Giuseppe Dalla Torre, estensore della sentenza, e dai giudici Paolo Papanti-Pellettier e Venerando Marano — ad assumere ogni singola decisione e nell’accogliere o nel rigettare le istanze e le eccezioni sollevate dalla difesa e dal promotore di giustizia.
Nulla di nuovo, in sostanza, rispetto a quanto già era stato reso noto grazie alla trasparenza e alla pubblicità dello svolgimento del processo, compresa l’accettazione della richiesta presentata dall’avvocato di Claudio Sciarpelletti (il tecnico informatico impiegato negli uffici della Segreteria di Stato, imputato di favoreggiamento) di scorporazione dal processo principale del procedimento a carico del suo assistito. In proposito il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, durante l’affollato incontro svoltosi questa mattina per illustrare la sentenza, ha comunicato che il processo a carico di Sciarpelletti inizierà alle 9 di lunedì 5 novembre prossimo e si svolgerà con le stesse modalità di quello nei confronti di Gabriele.
(©L'Osservatore Romano 24 ottobre 2012)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento