giovedì 4 ottobre 2012

Il Papa: Dove abita Dio, dobbiamo riconoscere che tutti siamo 'a casa'

Papa: dove c'e' Dio, non ci sono piu' stranieri. Tutti uomini fratelli

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 4 ott

''Dove abita Dio, dobbiamo riconoscere che tutti siamo 'a casa'; Dove abita Cristo, i suoi fratelli e le sue sorelle non sono piu' stranieri'': lo ha detto papa Benedetto XVI nell'omelia della messa celebrata oggi al Santuario mariano di Loreto, dove si e' recato in pellegrinaggio a 50 anni dal viaggio compiuto da Giovanni XXIII alla vigilia dell'apertura del Concilio Vaticano II.
Riflettendo sulla casa della Madonna, che sarebbe stata miracolosamente trasportata in volo nella sua attuale posizione al centro del Santuario, il pontefice ha ricordato che e' la fede che ''ci da' una casa in questo mondo, che ci riunisce in un'unica famiglia e che ci rende tutti fratelli e sorelle''.
''Contemplando Maria - ha aggiunto -, dobbiamo domandarci se anche noi vogliamo essere aperti al Signore, se vogliamo offrirgli la nostra vita perche' sia una dimora per Lui; oppure se abbiamo paura che la presenza del Signore possa essere un limite alla nostra liberta', e se vogliamo riservarci una parte della nostra vita, in modo che possa appartenere soltanto a noi.
Ma e' proprio Dio che libera la nostra liberta', la libera dalla chiusura in se stessa, dalla sete di potere, di possesso, di dominio, e la rende capace di aprirsi alla dimensione che la realizza in senso pieno: quella del dono di se', dell'amore, che si fa servizio e condivisione''. ''La fede - ha concluso Benedetto XVI - non toglie nulla alla creatura umana, ma ne permette la piena e definitiva realizzazione''.

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