Benedetto XVI ha celebrato oggi in piazza San Pietro il rito di canonizzazione di sette martiri e confessori della fede. Tra questi anche la prima santa indiana d'America, Kateri Tekakwitha. Con lei il francese Jacques Barthieu; il filippino Pedro Calugsod; l'italiano Giovanni Battista Piamarta; la spagnola Marìa del Carmen; la tedesca Madre Marianne (Barbara Cope) e la tedesca Anna Schaffer.
La beata Kateri Tekakwitha, di padre irochese e di madre cristiana algonchina, nacque nel 1656 nella località oggi statunitense chiamata Auriesville e morì in Canada a soli 24 anni.
Suo contemporaneo è il beato Pietro Calungsod, originario delle Filippine e morto martire a 18 anni nell'Arcipelago delle Marianne. L'altra laica e futura santa è la beata Anna Schaffer, vissuta due secoli dopo, tra la fine dell'Ottocento e i primi tre decenni del XX secolo.
Sono stati elevati agli onori degli altari anche il beato Giovanni Battista Piamarta, sacerdote bresciano e fondatore della Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth e della Congregazione delle Suore Umili Serve del Signore, vissuto tra il 1841 e il 1913, e un altro sacerdote martire, Giacomo Berthieu, professo della Compagnia di Gesù, un francese ucciso in Madagascar nel 1896.
Proclamate sante anche due religiose: la spagnola Beata Maria del Monte Carmelo, fondatrice delle Suore dell'Immacolata Concezione Missionarie dell'Insegnamento, scomparsa nel 1911, e la tedesca beata Marianna, al secolo Barbara Cope, suora professa della Congregazione delle Suore del Terz'Ordine di San Francesco di Syracuse, meglio conosciuta come "Madre Marianna di Molokai", dal nome del lebbrosario dove si dedicò coraggiosamente ai malati e perì nel 1918.
© Copyright ATS
Nessun commento:
Posta un commento