Maggiordomo del Papa: innocente sul furto ma tradita fiducia pontefice
Al via seconda udienza, la verità di Gabriele a 4 mesi dall'arresto
"Riguardo al furto aggravato mi dichiaro innocente. Mi sento colpevole per aver tradito la fiducia che aveva riposto in me il Santo Padre, che io sento di amare come un figlio". E' quanto ha affermato Paolo Gabriele, ex maggiordomo di Benedetto XVI, nella sua deposizione al processo che lo vede accusato del furto di carte riservate. In seguito alle affermazioni del difensore Cristiana Arru nel processo a carico di Paolo Gabriele e su invito del presidente del collegio giudicante Giuseppe Dalla Torre, il promotore di giustizia vaticano Nicola Picardi ha aperto un fascicolo per accertare se ci siano stati eventuali abusi nella detenzione dell'imputato.
Nel tempo "ho maturato la convinzione che è facile manipolare la persona che ha un potere decisionale così enorme". Lo ha detto Paolo Gabriele nell'interrogatorio di oggi riferendosi al Papa. "A volte - ha aggiunto -, quando sedevamo a tavola, il Papa faceva domande su cose di cui doveva essere informato".
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