Domenica la canonizzazione di suor Marianna Cope, una vita spesa per i lebbrosi delle Hawaii
Tra i nuovi santi che il Papa proclamerà domenica in Piazza San Pietro, c’è suor Marianna Cope, religiosa del Terz’Ordine francescano di Syracuse, negli Stati Uniti. Molto amata nelle Hawaii, suor Marianna seguì, nel 1883, il luminoso esempio di San Damiano di Molokai, che qui fondò un lebbrosario. Anche la religiosa servì i lebbrosi fino alla morte, che sopraggiunse nel 1918. Nell’intervista di Benedetta Capelli, ascoltiamo il postulatore della Causa di canonizzazione, padre Ernesto Piacentini:
R. - La cosa che attira maggiormente di lei è la sua generosità davanti al bisogno del prossimo. Suor Marianna ricevette l’invito ad andare ad aiutare padre Damiano a Molokai. Si dice che la richiesta d’aiuto da parte di padre Damiano, che non riusciva più a portare avanti l’assistenza ai lebbrosi, fosse stata rivolta a circa 20-30 Istituti di suore, ma molte non accettarono di andare a lavorare tra i lebbrosi. Madre Marianna Cope, in quel periodo ministra generale del suo Istituto, rivolse lo stesso l’invito a tutte le suore e 20 si offrono di andare con lei a Molokai. Ne scelse sei, partì con loro, le accompagnò nelle Hawaii, e lì fondarono una piccola casa, poi un piccolo istituto per assistere i figli dei lebbrosi, così che i lebbrosi non dovessero vivere insieme ai loro familiari.
D. - Quanto è conosciuta alle Hawaii suor Marianna Cope e quanto è ancora amata oggi?
R. - E’ conosciuta moltissimo e lo è a tal punto che il governo hawaiano per lei e per padre Damiano ha emesso un decreto per renderli cittadini onorari dello Stato delle Hawaii. E’ conosciuta molto anche perché il problema della lebbra era un problema talmente grande, talmente grave e sentito per le Hawaii, che aver avuto una suora e un religioso che hanno dato la loro vita per curare la lebbra, per liberare le Hawaii da questa piaga, è stata una cosa molto apprezzata e molto amata.
D. - Questa donazione completa di sé è uno dei tratti peculiari del carisma di suor Marianna Cope?
R. - Sì, certamente. Il carisma più importante è proprio quello dell’assistenza ai fratelli che hanno maggiormente bisogno e quindi assistere coloro che maggiormente hanno bisogno di aiuto. Lei dice: “Ormai la mia vita è qui nelle Hawaii; nel lebbrosario di Molokai, io ci resto fino alla morte”. C’è un grande monumento di lei che abbraccia il Cristo e i lebbrosi sono tutti intorno. Diceva sempre: “Sorridi, il sorriso non ti rovinerà la faccia!”. Questa è un’esortazione rivolta a tutti, un invito ad aiutare i lebbrosi, a sorridere ai lebbrosi: il sorriso, che fate, non vi rovina la faccia.
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