mercoledì 17 ottobre 2012

Con la 'relatio post-disceptationem' si conclude la prima parte del Sinodo sulla nuova evangelizzazione

Sinodo/ Giro di boa a assemblea con 'Relatio post disceptationem'

Aperto il sette ottobre, si conclude il 27. Poi esortazione Papa

Città del Vaticano, 17 ott. (TMNews) 

Con la 'relatio post-disceptationem' (relazione che conclude la prima parte di discussione generale) letta questo pomeriggio in latino dal cardinale di Washington Donald Wuerl, si conclude la prima parte del sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione in corso in queste settimane in Vaticano.
Iniziato il 7 ottobre, il sinodo si concluderà il 28. 
Dopo che il Papa aveva scelto l'anno scorso il tema dell'assise sinodale, infatti, la segreteria generale del sinodo ha redatto, come di consueto, i 'Lineamenta', documento di riflessione sull'argomento prescelto. Il testo è stato inviato, a mo di consultazione, agli episcopati di tutto il mondo, che hanno inviato le loro risposte in Vaticano. 
Il consiglio ordinario della segreteria generale ha poi analizzato tali risposte che sono state sintetizzate nell''Instrumentum laboris', una sorta di 'ordine del giorno' dell'assemblea, pubblicato lo scorso 19 giugno. Il giorno dopo l'apertura del sinodo, l'otto settembre, poi, il cardinale Wuerl ha presentato la 'Relatio ante disceptationem', una sorta di introduzione ai lavori. Oggi, dopo le 'congregazioni' generali (discussioni), la 'relatio post disceptationesm'. Ora i padri sinodali discuteranno ancora una settimana per approfondire i temi emersi. Le conferenza stampa finali del sinodo avranno luogo venerdì 26 ottobre per la presentazione del messaggio finale ('Nuntius') e il 27 ottobre dopo l''Elenchus finalis propositionum'.
Le posizioni votate alle assemblee del sinodo dei vescovi, ad ogni modo, non hanno valore vincolante. Il sinodo, infatti, si conclude quando il Papa - solitamente non prima di un anno dopo - scrive, a partire dalle conclusioni dei padri sinodali, una esortazione apostolica.

© Copyright TMNews

1 commento:

Anonimo ha detto...

Senza volere mancare di rispetto... ma non è un po' eccessivo questo fiume di parole? Per carità, tutte belle, tutte edificanti (con rarissime eccezioni), ma non sarebbe meglio un po' più di sintesi e di sobrietà anche nell'uso del tempo?
Persino i giudici civili italiani stanno imparando a farsi sintetici nelle sentenze, ed è tutto dire.

Qualcosa dovrebbe insegnare il fatto che dopo cinquant'anni di tomi, discettazioni e relazioni, il Popolo di Dio si ritrova analfabeta in materia di fede.
Hanno avuto l'omaggio degli agricoltori: imparino da loro...