Che il Signore ci illumini perchè possiamo dare la Sua luce al mondo: così il Papa al termine del pranzo in Aula Paolo VI
Ancora un saluto e un particolare ringraziamento ai padri sinodali, ai vescovi che hanno partecipato al Concilio Ecumenico Vaticano II e ai presidenti delle Conferenze Episcopali, Benedetto XVI li ha rivolti al termine del pranzo in Aula Paolo VI.Con loro erano presenti anche il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I e l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams. Ci riferisce le sue parole Adriana Masotti:
“E’ una bella tradizione creata dal beato Papa Giovanni Paolo II quella di incoronare il Sinodo con un pranzo comune”. Benedetto XVI esprime la sua gioia per questo momento di pausa dai lavori e sottolinea in particolare la presenza accanto a lui del patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I e dell’arcivescovo Rowan Williams, primate della Comunione anglicana.
“Per me questa comunione è un segno che siamo in cammino verso l’unità e che nel cuore andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà di andare avanti anche esteriormente”.
La gioia dello stare insieme, afferma il Papa, ci rafforza anche nel mandato dell’evangelizzazione. E ricorda l’episodio del Vangelo dei due discepoli di Emmaus che, dice, “sono un po’ un’immagine del mondo agnostico di oggi”. In un momento di disperazione, Gesù era morto, il mondo era vuoto, il Signore va misteriosamente con loro e li aiuta a capire meglio il mistero di Dio, la sua presenza nella storia. Così, conclude, nel Sinodo siamo insieme con i nostri contemporanei in cammino
“e preghiamo il Signore perché ci illumini, ci accenda il cuore, perché diventi veggente, ci illumini la mente e preghiamo che nella cena, nell’eucaristica comunione, possiamo realmente essere aperti, vederlo e così accendere anche il mondo e dare la Sua luce a questo nostro mondo”.
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