Il cardinale Seán Baptist Brady
Tempo di rinnovamento in Irlanda
Dublino, 2. Un «invito» e una «sfida» per «celebrare» e «rinnovare» la fedeltà a Cristo e riflettere su come affrontare l'impegnativa stagione della nuova evangelizzazione. Tutto questo sarà per la Chiesa in Irlanda l'Anno della fede ormai alle porte (11 ottobre). A sostenerlo è il cardinale arcivescovo di Armagh e primate di tutta l'Irlanda, Seán Baptist Brady, in un articolo che viene pubblicato sul numero di ottobre di «Intercom», rivista di pastorale e liturgia, anticipato sul sito in rete dell'episcopato irlandese.
Dal porporato arriva dunque l'invito, rivolto all'intera comunità cattolica irlandese, a cogliere la straordinaria opportunità fornita dall'Anno della fede indetto da Benedetto XVI, la cui apertura pressoché coincide con il Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione. Un'altra occasione «provvidenziale» -- che segue quella della celebrazione nel giugno scorso del Congresso eucaristico internazionale -- per l'isola di San Patrizio, tradizionale baluardo della fede cattolica oggi battuto dai venti della secolarizzazione e dagli scandali degli abusi su minori commessi da uomini di Chiesa. Tanto che un recente sondaggio pone proprio l'Irlanda in testa alle classifiche dei Paesi più atei, con soltanto il 47 per cento della popolazione che si definisce credente. Di qui, il particolare accento che il porporato pone sulla necessità di rilanciare con più vigore l'opera della catechesi rivolta non soltanto all'infanzia per la tradizionale preparazione sacramentale. In questo senso, viene auspicata l'approvazione e la conseguente pubblicazione, proprio nel corso dell'Anno della fede, del nuovo catechismo per gli adulti. Uno strumento ulteriore, viene sottolineato, che sarà a disposizione della comunità cattolica, che può già contare su una serie di sussidi approntati dal National Directory for Catechesis in Ireland e dalle specifiche commissioni dell'episcopato nazionale. «L'Anno della fede è contemporaneamente un invito e una sfida, una sfida che, spero, tutti nella Chiesa in Irlanda sapranno cogliere, rinvigoriti e incoraggiati dal Congresso eucaristico internazionale. È un'occasione per celebrare e rinnovare la nostra fede -- individualmente, nelle famiglie, nelle parrocchie e nelle scuole, in ogni diocesi, nel nostro Paese e in tutta la nostra comunità cattolica. È un momento provvidenziale per riflettere su come possiamo far conoscere meglio la nostra fede attraverso i moderni mezzi di comunicazione, attraverso l'arte, attraverso il rinnovamento di molte delle pratiche tradizionali della nostra fede come i pellegrinaggi ai santuari mariani e ai luoghi sacri, attraverso la celebrazione e la conoscenza dei santi irlandesi e attraverso una serie di molte altre attività». Inoltre, il cardinale Brady sottolinea in particolare la necessità di riscoprire la ricchezza dei documenti fondamentali del concilio Vaticano II, insieme a «uno dei suoi frutti più importanti», quale il Catechismo della Chiesa cattolica.
(©L'Osservatore Romano 3 ottobre 2012)
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