domenica 2 settembre 2012
Martini, le opinioni di Cacciari e di padre Fausti. Secondo Lombardi sarebbe superficiale descriverlo come contestatore (Izzo)
MARTINI: PARLA IL CONFESSORE, PADRE FAUSTI, E' DOTTRINA DELLA CHIESA CHE NON CI SIA ACCANIMENTO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 3 set.
"E' dottrina della Chiesa che l'accanimento terapeutico e' sbagliato" e per il cardinale Carlo Maria Martini "questo era chiarissimo: quando e' l'ora e' l'ora, andiamo in pace".
Padre Silvano Fausti, gesuita e biblista discepolo e poi amico e confessore dell'arcivescovo emerito di Milano, al quale e' stato vicino durante l'agonia tenendogli la mano, in collegamento da Milano con la trasmissione "A Sua Immagine" di Rai Uno, ricorda l'opinione di Martini sull'accanimento terapeutico: "avrebbe significato sprecare tante energie senza motivo, come se si avesse paura di arrendersi a Dio". "Tutto qui, per questo sono incomprensibili - dice il religioso - i travisamenti ai quali stiamo assistendo in questi giorni".
Padre Fausti conferma poi che le ultime parole pronunciate da Martini risalgono a giovedi' scorso, al termine della liturgia celebrata con gli altri religiosi ammalati che sono ospiti dell'istituto di Gallarate: "la messa e' finita, andiamo in pace".
E del cardinale, il gesuita sottolinea che "era attento a cosa c'era di diverso, alle opinioni di tutti perche' Dio e' totalmente diverso".
Ad "A Sua Immagine" e' intervenuto anche il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi che ha rievocato il suo primo incontro con Martini: "ero studente dell'istituto sociale di Torino, che lui stesso aveva frequentato. Venne ad incontrarci e poi andai a confessarmi da lui. Era riservato, come lo sono i piemontesi, ma sapeva essere vicini ai poveri e ai piccoli sentiva il dovere di comunicare con tutti.
Come vescovo poi si e' sempre sentito responsabile di tutto il popolo, e quindi anche dei moltissimi che hanno difficolta' con la fede, che non credono".
Tra gli ospiti di "A Sua Immagine" nella trasmissione di oggi dedicata al cardinale Martini, anche il professor Massimo Cacciari, che con Martini collaboro' alla straordinaria iniziativa della "cattedra dei non credenti".
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MARTINI: LOMBARDI, SUPERFICIALE DESCRIVERLO COME CONTESTATORE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 2 set.
Presentare il cardinale Carlo Maria Martini come un contestatore della dottrina ufficiale della Chiesa "e' una lettura fatta in una prospettiva di superficialita' estrema". Lo ha affermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. "I problemi di cui Martini parlava - ha sottolineato il religioso gesuita intervenendo alla trasmissione 'A Sua Immagine' di Rai Uno - quelli che la Chiesa di oggi incontra nella sua azione, ad esempio nella Nuova Evangelizzazione". "Problemi - ha chiarito - che conosciamo tutti, ma il modo di affrontarli di Martini e' un'eredita' che deve farci riflettere".
Il suo approccio, ha aggiunto Limbardi, "era quello di un ascolto profondo di chi vive le difficolta', ma anche di un grande ottimismo sulla possibilita' della ragione. E di fiducia che la Chiesa animata dallo Spirito possa trovare le risposte piu' efficaci e convincenti a questi problemi che ci angosciano".
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MARTINI: CACCIARI, E' STATO L'UOMO DI CHIESA PIU' IMPRESSIONANTE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 2 set.
"L'assenza di ogni negligenza nella sua fede", cioe' di qualunque chiusura o steccato, e' la caratteristica di Carlo Maria Martini che maggiormente ha colpito il filosofo Massimo Cacciari, per il quel l'arcivescovo emerito di Milano e' stato per me e' stato - ha detto - l'uomo di Chiesa piu' impressionante degli ultimi decenni, con la sua preghiera e la sua figura rigorose e sostanziali, edificanti cioe' che aiutano a costruire". "Da qui - ha spiegato intervenendo su Rai Uno alla trasmissione 'A Sua Immagine' - la necessita' che il cardinale avvertiva di un confronto anche polemico con chi e' diverso". "Martini - ha osservato Cacciari che collaboro' con lui alla 'cattedra dei non credenti' - era totalmente estraneo all'ostinato errore di chi non vuole confrontarsi con gli altri, un errore che e' presente nella Chiesa ma anche nei laici che ritengono la religione una superstizione".
"Collaborare alla 'cattedra dei non credenti' - ha confidato il professor Cacciari - mi fece comprendere la profonda laicita' di questo messaggio, e cioe' che la fede, lungi dall'essere qualcosa di lontano, e' una dimensione concreta per la quale ogni azione anche mondana e' collegata a qualcosa che mondano non e'".
E tuttavia Cacciari nell'incontro con Martini non ha trovato la fede. "Mi ha aiutato invece a conoscere le ragioni anche della mia stessa incredulita' e sono nate relazioni anche umane ricchissime, Ma, ha concluso Cacciari, "la fede non e' che si insegna: e' un dono, se senti questa voce l'accogli, ma se non c'e' non puoi essere un credente. A essere cristiani non te lo insegna san Tommaso e neppure Martini".
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Che esagerazione, caro Cacciari!
Quanto a padre Lombardi vorremmo avere un commento sull'ultima intervista di Martini e una spiegazione sulla ragione per cui egli ed il card. Bertone si sono dichiarati possibilisti sulla presenza del Papa ai funerali non intuendo la trappola che si andava costruendo e nella quale sono inesorabilmente caduti.
R.
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14 commenti:
Cacciari è un eterno confuso. Non riesce mai a scegliere, ma è bravo a pontificare con il bilancino: un corpo al cerchio ed uno alla botte, così continua a "stare per suo conto", cioè con nessuno, ma ottenendo considerazione da tutti coloro che vorrebbero farlo salire sulla loro barca.
non è che è stato una sua invenzione il dialogo coi non credenti. Lo ha fatto San Paolo e lo hanno fatto tanti cristiani dell'antichità in luoghi non agevoli e rispettosi come una cattedra organizzata. E al dubbio e al dialogo col non credente, l'oscurantista Ratzinger vi ha dedicato un brano della sua Introduzione al Cristianesimo già nel 68, tanto che lo stesso Martini vi si ispirò, come lui stesso ebbe a dire in un articolo del sole 24 ore
http://eventiquattro.ilsole24ore.com/eventi-e-altro/cultura/notizie/2012/08/31/la-mia-prima-conoscenza-con-lopera-.aspx
. Poi credo che mai il cardinal Martini si sia recato a dialogare nell'ostilità come accettò di fare il famoso per non essere dialogante card Ratzinger nella tana di Lerner e Flores d'Arcais, in presenza di una platea per niente accogliente, con gente talmente prevenuta che sghignazzava appena iniziò a parlare.
Padre Lombardi se ci risparmia le frasi di circostanza ci fa un favore. Ci spieghi l'intervista che forse noi piccoli non l'abbiamo capita bene e altri la stanno capendo male
il dialogo celebrato non è quello distante, come tra Ratzinger e d'Arcais, ma quello dove le parti si incontrano. Un pò come la concertazione sindacale, dove alla fine si trova un compromesso gradito ad entrambe
Secondo il presidente del consiglio, Monti, la concertazione è stata la causa di tutti i mali. Corriere.it del 12 luglio 2012.
Eufemia
Anche se tutti l' avevamo prevista, assistere alla bieca strumentalizzazione della morte e dei funerali di Martini, fa male lo stesso.Il servizio del Tg7 delle 13.30 mi ha fatto venire il mal di fegato: nei titoli e nel servizio è stato sottolineato, con modo insinuante, che Papa Benedetto non sarà presente ai funerali e che all'Angelus non ha menzionato Martini. Messaggio sottointeso: è proprio vero che i due erano profondamente divisi e che Ratzinger è il cattivone, talmente meschino da non rendere omaggio nemmeno alla memoria del cardinale.
Questa morte e tutto il rumore che la circonda - quando invece sarebbe meglio suffragare, suffragare, suffragare... - sono la prova di ciò che è avvenuto nella chiesa e nella società italiana grazie agli uomini di chiesa, tra cui Martini: la fede è distrutta!!!
Nessuna parola sulla vita eterna...su come sia morto: in grazia, munito dei ss. Sacramenti...etc...nell'amore di Dio...E' IMPRESSIONANTE!
Mi chiedo: cosa si celebrerà nel prossimo anno della fede?
Si celebrera' la fede, quella vera, quella che ispira la vita di Papa Benedetto.
C'e' un senso per tutto.
R.
Caro Lombardi capisco che lei applichi il Cicero pro domo sua ma per una una volta sia onesto e dica la verità.
Mentre Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI lavoravano per il bene della Chiesa lui ha lavorato al contrario per disfare quel che i papi avevano edificato e l'ultima sconcertante scandalosa ed eretica intervista ne è la prova provata.
Ed è lo spirito di ribellione e di delegittimazione nei confronti del Sacro Magistero che lo rende pericoloso e non mi permette di tacere neanche di fronte alla sua morte.Lo scandalo è troppo grande e i fedeli sono sconcertati.
Il vostro parlare sia SI SI NO NO!
Martini come tutti i modernisti voleva il dialogo col mondo ma a senso unico... cioè un monologo.
Quando Benedeto XVI volle andare alla Sapienza per dialogare anche con chi non ha la fede gli fu impedito e sappiamo come...Martini non disse una parola in difesa del Panto Padre oltraggiato e vilipeso dai suoi amici laicisti!
Martini come tutti i modernisti voleva il dialogo col mondo ma a senso unico... cioè un monologo.
Quando Benedeto XVI volle andare alla Sapienza per dialogare anche con chi non ha la fede gli fu impedito e sappiamo come...Martini non disse una parola in difesa del Panto Padre oltraggiato e vilipeso dai suoi amici laicisti!
S.Tommaso è come un'autostrada... ti porta dritto a Dio celermente.
Martini ti porta dritto in un burrone senza uscita!
Ho letto molti articoli su Martini questi giorni come, penso, abbiamo fatto un po' tutti sul pensiero di Martini: il dialogo, cattedra dei non credenti, accanimento terapeutico, eutanasia, omosessuali, confronto con BXVI e chi più ne ha più ne metta ma qualcuno, per caso, in questi articoli, ha descritto Martini come pastore, come responsabile del gregge locale a lui affidato? I fedeli milanesi sono stati più o meno evangelizzati sotto la sua guida? Quante conversioni ci sono state? Sono questi i fatti più importanti, quelli che veramente devono contare per poi qualificare Martini come "L'UOMO DI CHIESA PIU' IMPRESSIONANTE". Certo non glielo chiediamo a Cacciari ma, alla diocesi di Milano, al confessore, ai preti più vicini, che ne so! Se qualche giornalista può fare qualcosa per colmare questa lacuna? Grazie!
Il solo nome di questo blog mi sconvolge. Ma i cristiani si definiscono amici e nemici fra loro? Io sono solita pregare per tutti, cristiani dentro o fuori da particolari movimenti, non cristiani, atei, ecc. Questo non lo ha insegnato né Ratzinger né Martini, bensì l'Uomo da cui ha preso nome il cristianesimo. Quanta tristezza...
Sconvolgiti!
R.
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