Maria tra razionalità teologica e affettività dei credenti
La Lumen gentium resta «l’orizzonte ermeneutico essenziale per ogni ulteriore riflessione sia di carattere teologico, sia di carattere più prettamente spirituale e pastorale» sulla figura e sul ruolo della Vergine Maria nella storia della salvezza.
L’udienza concessa questa mattina, sabato 8 settembre, a Castel Gandolfo, ai partecipanti al XXIII congresso mariologico mariano internazionale, ha offerto a Benedetto XVI l’occasione per ribadire gli insegnamenti del Vaticano II sulle questioni relative alla figura della Madre Dio.
Pur senza aver esaurito tutte le relative problematiche, il documento è la risultanza delle decisioni assunte dai padri conciliari sul modo di trattare la figura di Maria e la sua «cooperazione al piano della salvezza e all’unica mediazione di Cristo».
Si stabilì di arricchire la Costituzione Dogmatica sulla Chiesa con un capitolo dedicato alla Vergine. Pertanto è al testo conciliare che ci si deve riferire quale «prezioso punto di equilibrio, sempre necessario, tra la razionalità teologica e l’affettività credente».
E il Papa non ha mancato di ricordare che già nella Verbum Domini aveva invitato a proseguire in proposito sulla linea dettata dal Concilio.
(©L'Osservatore Romano 9 settembre 2012)
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