mercoledì 26 settembre 2012

L'udienza generale torna in Piazza San Pietro. Il Papa: preoccupazioni e distrazioni non ci allontanino da Dio. Il Concilio proclamò che la Salvezza arriva solo da Cristo (Izzo)


PAPA: UDIENZA GENERALE IN PIAZZA SAN PIETRO DOPO DUE MESI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 lug. 

Il clima mite di fine settembre ha consentito oggi al Papa di tenere l'Udienza Generale in piazza San Pietro, dove al suo arrivo da Castel Gandolfo lo hanno accolto oltre 25mila fedeli. 
Le prenotazioni per l'appuntamento di oggi giunte alla Prefettura della casa Pontificia erano state 10mila.
Nei mesi di luglio e agosto, il Papa ha tenuto le Udienze Generali a Castel Gandolfo, nel cortile della residenza estiva che puo' contenere 4mila fedeli, e dall'inizio di settembre, spostandosi per la sola mattinata del mercoledi', nell'Aula Nervi in Vaticano, capace di 8mila posti. 

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PAPA: PREOCCUPAZIONI E DISTRAZIONI NON CI ALLONTANINO DA DIO


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 set. 

Benedetto XVI ha indirizzato oggi ai fedeli di tutto il mondo l'invito che formula il celebrante prima della Preghiera Eucaristica: "Sursum corda".
"Innalziamo i nostri cuori - ha chiesto ai 25 mila fedeli presenti all'Udienza Generale - al di fuori del groviglio delle nostre preoccupazioni, dei nostri desideri, delle nostre angustie, della nostra distrazione". "Il nostro cuore, l'intimo di noi stessi, deve aprirsi docilmente - ha spiegato - alla Parola di Dio e raccogliersi nella preghiera della Chiesa, per ricevere cosi' il suo orientamento verso Dio".
Secondo il Papa teologo, "lo sguardo del cuore deve dirigersi al Signore, che sta in mezzo a noi: e' - ha spiegato - una disposizione fondamentale". "Quando viviamo la liturgia con questo atteggiamento di fondo, il nostro cuore - ha assicurato ai fedeli - e' come sottratto alla forza di gravita', che lo attrae verso il basso, e si leva interiormente verso l'alto, verso la verita' e l'amore, verso Dio". 
In proposito, Joseph Ratzinger ha citato il Concilio Vaticano II e in particolare la costituzione apostolica sulla Liturgia, "Sacrosantum Concilium", alla quale collaboro' come perito, come pure il Catechismo della Chiesa Cattolica, redatto da una commissione di vescovi di tutto il mondo che presiedette egli stesso come prefetto della Congregazione della Fede. "Cari amici - ha aggiunto rinnovando la sua esortazione - celebriamo e viviamo bene la liturgia solo se rimaniamo in atteggiamento orante, unendoci al Mistero di Cristo e al suo colloquio di Figlio con il Padre. Dio stesso ci insegna a pregare, come afferma san Paolo". "Egli stesso - ha ricordato il Pontefice - ci ha dato le parole adeguate per dirigerci a Lui, parole che incontriamo nel Salterio, nelle grandi orazioni della sacra liturgia e nella stessa Celebrazione eucaristica". "Preghiamo il Signore - ha poi concluso - di essere ogni giorno piu' consapevoli del fatto che la Liturgia e' azione di Dio e dell'uomo; preghiera che sgorga dallo Spirito Santo e da noi, interamente rivolta al Padre, in unione con il Figlio di Dio fatto uomo". 

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PAPA: CONCILIO PROCLAMO' CHE LA SALVEZZA ARRIVA SOLO DA CRISTO


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 set. 

"Se ci chiediamo chi salva il mondo e l'uomo, l'unica risposta e': Gesu' di Nazaret, Signore e Cristo, crocifisso e risorto", la cui azione "si rende attuale per noi nell'azione di Cristo attraverso la Chiesa, nella Liturgia". 
Lo ha detto il Papa nella catechesi all'Udienza Generale di oggi, dedicata al documento "Sacrosantum Concilium", che fu il primo approvato dai padri conciliari. "Il Concilio Vaticano II inizio' i suoi lavori - ha ricordato - 50 anni orsono, con la discussione dello schema sulla Sacra Liturgia, approvato solennemente il 4 dicembre 1963".
Per il Papa, "che il documento sulla liturgia fosse il primo risultato dell'assemblea conciliare, si e' dimostrata la scelta piu' giusta, anche a partire dalla gerarchia dei temi e dei compiti piu' importanti della Chiesa". "Iniziando, infatti, con il tema della Liturgia si mise in luce in modo molto chiaro - ha spiegato Joseph Ratzinger, che ai lavori conciliari partecipo' in qualita' di perito - il primato di Dio, la sua priorita' assoluta. Prima di tutto Dio: proprio questo ci dice la scelta conciliare di partire dalla liturgia". 
Secondo Benedetto XVI, infatti, "dove lo sguardo su Dio non e' determinante, ogni altra cosa perde il suo orientamento". "Il criterio fondamentale per la Liturgia - ha osservato - e' il suo orientamento a Dio, per poter cosi' partecipare alla sua stessa opera" e il documento conciliare ci mostra che "l'opera di Dio sono le sue azioni storiche che ci portano la salvezza, culminate nella Morte e Risurrezione di Gesu' Cristo". E dunque, il Mistero Pasquale della Morte e Risurrezione di Cristo e' il centro della teologia liturgica del Concilio". 

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