sabato 22 settembre 2012

La nomina dei prossimi cardinali è un vero puzzle per il Vaticano (Bevilacqua)


VATICANEIDE - I posti sono pochi e bisogna accontentare tanti

La nomina dei prossimi cardinali è un vero puzzle per il Vaticano

di Andrea Bevilacqua  

Il Papa vuole indire un Concistoro per la creazione di nuovi cardinali in tempi piuttosto ravvicinati, scrive il sito Vatican Insider dando spago a voci che si rincorro da tempo. Tanto ravvicinati sarebbero i tempi, che, qualche settimana fa, in gran segreto, ai vertici alti della curia romana non si escludeva un evento del genere a novembre, subito dopo la conclusione del Sinodo sulla fede.
Ma, in realtà, i numeri erano contro questa ipotesi, a meno di una clamorosa rottura con la legge che vuole un tetto di 120 cardinali elettori sotto gli 80 anni di età. A fine 2012 gli elettori saranno 114; e il margine lasciato al Papa era esiguo. A giugno 2013 saranno 108; e scenderanno fino a 104 alla fine del 2013.
Ma il dilemma di Benedetto XVI non si limita alla data in cui fissare il Concistoro. Infatti, se indice l'evento per febbraio, e calcola dodici posti, contando anche i cardinali che compiranno 80 anni entro giugno, le aspettative legittime superano abbondantemente le «berrette» a disposizione. E si tratta allora di compiere scelte importanti di geopolitica ecclesiale, per non lasciare fuori da un eventuale conclave, nessuna area della cattolicità.
In curia non è pensabile che non diventi cardinale il neo prefetto della fede, il tedesco Gerhard Ludwig Müller; ed è molto probabile che anche al nuovo bibliotecario, il francese, Jean Louis Bruguès, giunga la berretta, come al responsabile del dicastero per la famiglia, Vincenzo Paglia, e a monsignor Rino Fisichella, responsabile della Nuova Evangelizzazione. E sono già quattro.
In Italia due grandi diocesi aspettano: Venezia, con il suo nuovo patriarca, Francesco Moraglia, e Torino, con Cesare Nosiglia. C'è una regola non scritta, ma rispettata con notevole regolarità, secondo cui l'arcivescovo di una diocesi che ha già un cardinale sotto gli ottanta anni deve aspettare con buona pazienza per ricevere la berretta. Il cardinale Poletto compirà l'ottantesimo genetliaco il 18 marzo, e quindi Nosiglia ha via libera.
Questa stessa regola impedirebbe a una raffica di nuovi ed emergenti vescovi americani (Gomez di Los Angeles, Chaput di Philadelphia e Lori di Baltimora) di entrare nel collegio cardinalizio. E anche l'arcivescovo salesiano Riccardo Ezzati, di Santiago del Cile, potrebbe avere qualche difficoltà, perché il suo predecessore compie 80 anni a settembre.
In Asia aspetta la berretta il patriarca maronita Bechara Rai, libanese; e Ignace Youssif III Younan, dei siri. Nelle Filippine l'arcivescovo di Manila, Tagle, e a Bangkok l'arcivescovo Kovithavanji, mentre in Nuova Zelanda non c'è un cardinale, e l'arcivescovo di Wellington John Atcherley Dew potrebbe aspirarvi. Australia e Nuova Zelanda hanno un solo cardinale sotto gli 80 anni, George Pell. E senza contare Ezzati, siamo a undici. Ma a Londra c'è Vincent Nichols (O'Connor è uscito il mese scorso), e a Toledo non è cardinale il primate di Spagna, Braulia Rodriguez Plaza. A Detroit è «scoperta» una sede cardinalizia, in cui il titolare, Vigneron, non ha la porpora. E lo stesso vale per Marsiglia e Siviglia. Così come non hanno porpore votanti due chiese di antica tradizione come la Slovacchia e la Lettonia.

© Copyright Italia Oggi, 22 settembre 2012 consultabile online anche qui.

1 commento:

un ins.di Religione ha detto...

secondo me,dato che nell'ultimo concistoro c'è stata una forte prevalenza di nuovi cardinali di curia, è probabile che nel prossimo il S. Padre darà la precedenza agli arcivescovi residenziali delle città che sono tradizionalmente sedi cardinalizie.