domenica 16 settembre 2012

Il Papa: il mondo ha potuto vedere Cristiani e Musulmani insieme per la pace (Izzo)

PAPA IN LIBANO: MONDO HA POTUTO VEDERE CRISTIANI E MUSULMANI INSIEME PER PACE

(AGI) - Beirut, 16 set. 

(dell'inviato Salvatore Izzo) 

Missione compiuta per Benedetto XVI che, a 85 anni e in una situazione di tensione estrema in Medio Oriente, e' riuscito a portare a termine un pellegrinaggio che si presentava davvero arduo, irto di insidie. "Il mondo arabo e il mondo intero avranno visto, in questi tempi agitati, dei cristiani e dei musulmani riuniti per celebrare la pace", ha rivendicato salutando il presidente libanese Miche Suleiman, al quale ha confidato addirittura di provare "rammarico" per dover lasciare oggi "il caro Libano". 
E esprimendo gratitudine per essersi sentito accolto "con attenzione e rispetto", nel discorso di congedo ha pur espresso il desiderio di tornare nel Paese dei cedri, quando ha reso omaggio allo spirito libanese che, ha detto, "si puo' paragonare ad una di quelle famose spezie orientali che arricchisce il sapore delle vivande: il vostro calore e il vostro cuore, che mi hanno dato il desiderio di ritornare".
Nel discorso di congedo, pronunciato all'aeroporto Rafic Hariri in risposta al saluto del presidente Michel Suleiman, Papa Ratzinger ha detto di essersi sentito accolto "con attenzione e rispetto" da tutti i libanesi (divisi quasi a meta' tra cristiani e musulmani, con una leggera prevalenza numerica di questi ultimi): "i miei ringraziamenti - ha specificato - vanno in particolare all'intero popolo libanese che forma un ricco e bel mosaico e che ha saputo manifestare al Successore di Pietro il proprio entusiasmo, con l'apporto multiforme e specifico di ogni comunita'". 

"Ringrazio cordialmente - ha elencato - le venerabili Chiese sorelle e le comunita' protestanti. E ringrazio particolarmente i rappresentanti delle comunita' musulmane". A queste ultime ha poi riservato una menzione particolare: "durante tutto il mio soggiorno, ho potuto constatare quanto la vostra presenza ha contribuito alla riuscita del mio Viaggio". Il Pontefice ha pure espresso il desiderio di tornare nel Paese dei cedri, quando ha reso omaggio allo spirito libanese che, ha osservato, "si puo' paragonare ad una di quelle famose spezie orientali che arricchisce il sapore delle vivande: il vostro calore e il vostro cuore, che mi hanno dato - sono state le sue parole - il desiderio di ritornare". 
"Nel visitarvi - ha spiegato Benedetto XVI - e' come se Pietro fosse venuto da voi, e voi avete ricevuto Pietro con la cordialita' che caratterizza le vostre Chiese e la vostra cultura".
"Legname di cedro arredava l'interno del Tempio di Gerusalemme e dunque il Libano era presente nel Santuario di Dio", ha ricordato il Papa teologo prima di consegnare ai microfoni e alle telecamere che lo riprendevano appoggiato al suo legante bastone da passeggio, ai piedi della scaletta dell'aereo (della Middle East Airlines) che lo riportera' a Roma, la sua invocazione: "possano il Libano di oggi, i suoi abitanti, continuare ad essere presenti nel santuario di Dio! Possa il Libano continuare ad essere uno spazio in cui gli uomini e le donne vivano in armonia e in pace gli uni con gli altri per offrire al mondo non solo la testimonianza dell'esistenza di Dio, primo tema del Sinodo trascorso, ma ugualmente quella della comunione tra gli uomini, secondo tema dello stesso Sinodo, qualunque sia la loro sensibilita' politica, comunitaria e religiosa!".
"Prego Dio per il Libano affinche' viva in pace e resista con coraggio a tutto cio' che potrebbe distruggerlo o minacciarlo", ha assicurato infine riecheggiando il forte appello perche' in Siria e in tutto il Medio Oriente tacciano le armi, lanciato alla messa di stamani sulla spiaggia di Beirut, davanti a circa 500 mila persone. "Auguro al Libano - ha elencato - di continuare a permettere la pluralita' delle tradizioni religiose e a non ascoltare la voce di coloro che vogliono impedirla. Auguro al Libano di rafforzare la comunione fra tutti i suoi abitanti, qualunque sia la loro comunita' e la loro religione, rifiutando in modo risoluto tutto cio' che potrebbe condurre alla disunione, e scegliendo con determinazione la fraternita'".
"L'accoglienza riservata al Papa - ha commentato da parte sua il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, dimostrava il desiderio che da parte di tutti c'era di ricevere questo messaggio di pace e di stima e di incoraggiamento del Papa. E questo obiettivo certamente e' raggiunto. Dal punto di vista interreligioso, in particolare del rapporto con i musulmani, direi che e' un viaggio molto fruttuoso, sia per l'incontro con i quattro leader di comunita' musulmane, sunnita, sciita, drusa e alawita, sia anche per i continui riferimenti che il Papa ha fatto nei suoi discorsi alla ricerca di una buona intesa e collaborazione tra cristiani e musulmani: l'ha detto ai giovani, l'ha detto ai responsabili politici, l'ha detto a tutti". "E questo - ha concluso Lombardi, salendo poi anche lui sull'aereo - e' stato colto come un ritornello attraverso il viaggio del Santo Padre, cosi' come con interesse i musulmani hanno accolto l'Esortazione Apostolica postsinodale firmata ad Harissa: anche loro si rendono conto di dover convivere non solo in pace esteriormente, ma con una crescente conoscenza e apprezzamento di quello che i cristiani credono e sono". 


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