All’udienza generale il Papa ricorda le «straordinarie giornate» del viaggio in Libano
Cristiani e musulmani uniti per la pace
È venuto il momento di dare insieme una testimonianza sincera e decisa contro le divisioni e le guerre
Cristiani e musulmani uniti per la pace.
L’appello rilanciato durante le intense giornate del recente viaggio apostolico in Libano, è riecheggiato mercoledì mattina, 19 settembre, nell’Aula Paolo VI.
Come di consueto Benedetto XVI ha infatti dedicato al viaggio appena concluso la riflessione durante l’incontro settimanale con i fedeli. E così il suo pensiero è tornato alle «straordinarie giornate» vissute nel cuore di una terra martoriata che egli ha voluto raggiungere «nonostante le circostanze difficili» proprio perché «un padre — ha spiegato — dev’essere sempre accanto ai suoi figli quando incontrano gravi problemi».
Un gesto molto apprezzato dalle diverse componenti della comunità libanese e mediorientale, le quali hanno tutte indistintamente vissuto «con entusiasmo e in un clima disteso e costruttivo» un’esperienza di rispetto reciproco, di comprensione e di fraternità. Ciò «costituisce — ha aggiunto — un forte segno di speranza per tutta l’umanità». E questo nonostante permangano in tutto il Medio Oriente drammi e sofferenze. «Penso in particolare — ha specificato il Pontefice — al terribile conflitto che tormenta la Siria», il quale sta causando «migliaia di morti» e «un flusso di profughi che si riversano nella regione alla ricerca disperata di sicurezza e di futuro». Ma il pensiero del Papa è andato anche alla «situazione difficile dell’Irak» e di tutta la zona. Benedetto XVI ha ripercorso poi, passo dopo passo, i momenti di quelle storiche giornate sottolineando luci e ombre emerse dall’incontro con la realtà mediorientale.
Della cerimonia di benvenuto ha posto in evidenza l’invito a celebrare, nella croce, la vittoria dell’amore sull’odio, del perdono sulla vendetta e dell’unità sulla divisione. Un discorso poi ripreso e ampliato nell’invito al dialogo raccolto dalle autorità civili del Paese e dai capi delle comunità religiose, incontrati il secondo giorno nella residenza del presidente libanese.
Con particolare emozione ha poi rivissuto l’incontro pomeridiano con i giovani mediorientali a Bkerké, laddove è risuonato il suo condiviso appello alla preghiera, affinché «la concordia e la riconciliazione» siano più forti delle spinte di morte. Infine l’esortazione «a vivere la fede e a testimoniarla senza paura» rivolta a tutti i cristiani del Medio Oriente durante la grande celebrazione al City Center Waterfront di Beirut, al termine della quale ha consegnato l’esortazione apostolica post-sinodale. Ora — ha concluso — è però giunto il momento, di dare tutti insieme testimonianza decisa contro le divisioni, contro la violenza, contro la guerra».
(©L'Osservatore Romano 20 settembre 2012)
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