La comunità di Castel Gandolfo in festa con il Pontefice
Una comunità impegnata a creare «comunicazione, condivisione e comunione tra tutti» -- come l'ha definita il parroco -- ha accolto Benedetto XVI, che nella solennità dell'Assunta ha celebrato la messa nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo. Come da tradizione, di buon mattino il Papa ha attraversato a piedi la piazza che separa il Palazzo Apostolico dalla vicina chiesa affidata ai salesiani, per presiedere l'eucaristia.
All'inizio del rito, il parroco don Pietro Diletti ha ricordato l'incontro dello scorso anno per la stessa occasione, nel corso del quale egli presentò a Benedetto XVI una «comunità molto ricettiva e disponibile a un nuova evangelizzazione più intensa e coinvolgente».
Era all'inizio del suo mandato, quindi in una fase di programmazione. Con soddisfazione dunque ha potuto dire al Papa che «tutte le attività promesse per i ragazzi e per gli adulti sono state intraprese e continuano con grande entusiasmo».
Ha quindi accennato alle due grandi assemblee fatte dall'ottobre 2011 per redigere il progetto educativo pastorale salesiano e per rinnovare il consiglio pastorale parrocchiale, tenendo conto del direttorio dell'ispettoria salesiana centro Italia e delle linee guida del vescovo raccolte nell'Enchiridion della diocesi di Albano. «Il sacrificio, l'impegno e l'entusiasmo di tante famiglie -- ha spiegato -- ha permesso di fare il pieno per l'estate ragazzi.
Non c'è stata una sola riunione in cui i genitori non abbiano messo al centro del loro interesse i giovani, stimolati anche dal vescovo nel contesto della visita pastorale. Inoltre la collaborazione dei novizi salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha assunto il ruolo di una strategia educativa finalizzata al ricupero di ragazzi e a una catechesi più mirata e coinvolgente». Infine ha parlato dei lavori di restauro eseguiti di recente: «So che da buon parrocchiano -- ha concluso rivolto al Papa -- è interessato alla nostra comunità e me lo ha fatto capire diverse volte. La chiesa è ormai ritornata al suo antico splendore sia all'esterno sia all'interno e di questo la ringraziamo vivamente».
Insieme con il Pontefice hanno concelebrato il cardinale Bertone, segretario di Stato, monsignor Semeraro, vescovo di Albano, don Chávez Villanueva, rettor maggiore dei salesiani, e il parroco. Erano presenti, tra gli altri, i cardinali Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e Calcagno, presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), l'arcivescovo Harvey, prefetto della Casa Pontificia, il vescovo Sciacca, segretario generale del Governatorato; i monsignori Georg Ratzinger, fratello del Pontefice, Mistò, segretario dell'Apsa, e Xuereb, della segreteria particolare del Papa; il rogazionista Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia; il salesiano don Adriano Bregolin, vicario del rettor maggiore; il direttore delle Ville Pontificie Petrillo, il medico personale di Benedetto XVI Polisca, il vice direttore del nostro giornale, il sindaco di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi, e autorità civili e militari. Il rito è stato diretto da monsignor Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, assistito dai cerimonieri Krajweski e Cihak, con la collaborazione degli agostiniani della sagrestia pontificia. Ministranti erano alcuni giovani salesiani del noviziato internazionale San Luigi Versiglia di Genzano.
(©L'Osservatore Romano 17-18 agosto 2012)
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