lunedì 16 luglio 2012
Il Papa a Frascati: Gesù ha chiamato i suoi apostoli e discepoli a collaborare direttamente con lui, accettandone i limiti ed esaltandone le qualità (Caroni)
FRASCATI
UN PONTEFICE TORNA A VISITARE LA CITTÀ TUSCOLANA 32 ANNI DOPO WOJTYLA. BAGNO DI FOLLA CON 5MILA PERSONE
Giustizia e una nuova evangelizzazione
Benedetto XVI cita gli apostoli e predica distacco morale e materiale da denaro e comodità
Marco Caroni
Papa Benedetto XVI ha celebrato ieri mattina la Santa Messa sul sagrato della Cattedrale di San Pietro, di fronte a una folla di oltre cinquemila persone e l'omelia pronunciata dal Santo Padre ha lasciato il segno puntando sulla fedeltà dei collaboratori e sulla castità del clero.
Una visita lungamente attesa, annunciata due mesi e mezzo fa dal vescovo Martinelli e preparata nei minimi particolari.
Il Papa è rimasto a Frascati per due ore e mezza, arrivando in auto dalla vicina Castel Gandolfo - dove sta trascorrendo il periodo di riposo estivo – e percorrendo a bordo della «Papa mobile» via Vittorio Veneto lungo la Passeggiata, entrando quindi tra due ali di fedeli festanti in piazza San Pietro. Ad accogliere il Pontefice c'era il vescovo vicario della diocesi tuscolana, monsignor Raffaello Martinelli: un vecchio amico, un compagno di lavoro nella Congregazione per la Dottrina della Fede per la stesura del Catechismo della Chiesa cattolica e del Compendio. In piazza, col sindaco di Frascati a fare gli onori di casa, anche tutti i sindaci dei Comuni della diocesi e i presidenti della Regione Lazio, Renata Polverini e della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, accompagnati dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, dal ministro Andrea Riccardi e dal vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Astorre. Toccante e sentito il saluto del sindaco Di Tommaso. «Santità, la accolgo nella città di Frascati e nella diocesi insieme a tutti gli altri sindaci. La sua presenza – ha detto – è un messaggio di fede e speranza in un momento difficile come quello che stiamo vivendo». Quindi i riferimenti storici alla prima ferrovia dello Stato Pontificio, la Roma-Frascati voluta da Pio IX, al bombardamento dell'8 settembre '43 e ai molteplici ordini e conventi religiosi presenti in città. Il sindaco ha donato al Santo Padre un'opera in argento e oro dello scultore e orefice Sante Privitera, a nome di tutta l'amministrazione tuscolana.
Un rapporto, quello tra Frascati e il papato, da sempre speciale: dopo Roma, la diocesi tuscolana è nella storia quella che ha dato più Pontefici alla Chiesa. Il vescovo ha puntato dritto al senso della visita papale: un incontro di preghiera nella non facile strada della pastorale giovanile e vocazionale.
Il Santo Padre, di fronte all'intero corpo sacerdotale e religioso tuscolano, accompagnato in questa visita pastorale dal Segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone (cardinale titolare della diocesi di Frascati) e dal vicario di Roma ed ex vescovo di Albano Laziale, Agostino Vallini ha caratterizzato la propria omelia con una lettura piuttosto forte del vangelo di Marco.
«Gesù ha chiamato i suoi apostoli e discepoli a collaborare direttamente con lui, accettandone i limiti ed esaltandone le qualità. Una missione da vivere con spirito di distacco dai beni materiali e dalle stesse comunità», ha detto Benedetto XVI in un passaggio nel quale è probabilmente possibile leggere un monito per i propri collaboratori. Diretto e personale il saluto al vecchio amico Raffaello Martinelli, definito un «fedelissimo e molto capace collaboratore». Dal Papa anche un richiamo alla famiglia, quale germe di comunità cristiana, all'impegno dei laici nella pastorale ma anche alla castità sacerdotale.
Una visita dai contenuti tutt'altro che scontati, dunque: Benedetto XVI ha quindi lasciato Frascati poco dopo le 11,30 per fare rientro a Castel Gandolfo giusto in tempo per l'Angelus delle 12 dove ha esaltato il valore del messaggio francescano e ricordato la figura di San Bonaventura. Un nuovo richiamo alla povertà e al ripudio del denaro.
© Copyright Il Tempo, 16 luglio 2012 consultabile online anche qui.
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