venerdì 22 giugno 2012

L'intervista dell'arcivescovo di Parigi nell'articolo di Vecchi

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto l'articolo di Kueng nella sezione cultura, furbescamente richiamato dal corrierione. Mite, rispetto ai suoi standard, il vecchio eretico. Cos'è non vuole più creare una nuova chiesa? Niente sedevacantismo progressista? Ha pensato che non conviene? Intanto, ha fatto pubblicità a un suo libro del 2011lo stralunato che si crede un novello Rosmini.
Alessia

Anonimo ha detto...

Kung, molto democraticamente, ha nominato d'imperio il suo successore, l'ex presidente tedesco Khoeler. E altrettanto democraticamente non vuole il rientro dei lefevbriani, che, finora, non sembrano attaccabili sul piano morale ma solo su quello politico. Eufemia

Raffaella ha detto...

"altrettanto democraticamente non vuole il rientro dei lefevbriani, che, finora, non sembrano attaccabili sul piano morale ma solo su quello politico".

Esattamente!
R.

Anonimo ha detto...

E dici poco!
Alessia

Anonimo ha detto...

Da un punto di vista politico Kueng dimostra una voluta miopia che lo disonora.
Mi chiedo se Fellay avrà attributi tali da staccare definitivamente se stesso e la parte più sana tra i lefebvriani dai tre imbarazzanti confratelli de Gallareta, Tissier e Williamson. Me lo auguro, ma più i giorni passano più mi pare che le possibilità si riducano.
Alessia