domenica 24 giugno 2012

Il Papa: vado in Emilia come segno di solidarietà di tutta la Chiesa. Avvenire: dal Santo Padre gesto religioso che avvia la ripresa (Izzo)

PAPA: VADO IN EMILIA COME SEGNO SOLIDARIETA' DI TUTTA LA CHIESA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 24 giu.


Il viaggio che compira' martedi' nelle zone dell'Emilia Romagna devastate dal sisma, il Papa desidera che sia "segno della solidarieta' di tutta la Chiesa".
Lo ha detto egli stesso dopo l'Angelus. "Percio' - ha spiegato - invito tutti ad accompagnarmi con la preghiera".
Salutando gli oltre 40 mila fedeli presenti in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha anche ricordato che "in Italia ricorre oggi la Giornata per la carita' del Papa". "Ringrazio - ha aggiunto - tutte le comunita' parrocchiali, le famiglie e i singoli fedeli per il loro sostegno costante e generoso, che va a vantaggio di tanti fratelli in difficolta'. A questo proposito - ha poi concluso - ricordo che "dopodomani, a Dio piacendo, faro' una breve visita nelle zone colpite dal recente terremoto nel Nord Italia".


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TERREMOTO: AVVENIRE, DAL PAPA GESTO GENEROSO CHE AVVIA RIPRESA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 24 giu. 


"Pregheranno insieme, il Papa e i terremotati, nei luoghi che mostrano le ferite aperte e il vuoto di un presente amaro. E il gesto generoso sara' come il segno di una ripresa, di una comune volonta' di speranza, un invito al coraggio, alla sopportazione tenace e al ricominciamento".
Il quotidiano cattolico Avvenire presenta cosi' la visita di Benedetto XVI in Emilia.
"Una visita breve - scrive Mirella Poggialini, l'intellettuale e massmediologa cattolica che firma l'editoriale - quella di martedi' prossimo: una benedizione e un saluto in cui il Pontefice, nei luoghi della distruzione, ricordera' la presenza di Cristo e invitera' alla fiducia. La testimonianza, fra i ruderi della chiesa crollata in cui un sacerdote si e' sacrificato per salvare alla sua gente i segni di una devozione antica, che anche nel dolore piu' atroce e nell'incertezza piu' graffiante la solidarieta', che nasce dalla preghiera, illumina e guida, fino all’impossibile".
"Carpi e Rovereto e Novi, e ogni altro luogo d'Emilia e di Lombardia devastato dal sisma, saranno testimoni - continua il giornale della Cei - di un abbraccio paterno, di una condivisione totale".
"E' lungo un mese", osserva la Poggialini che descrive nel suo editoriale "i giorni che si sono intrecciati fra timore e ansia, dopo i terremoti".
"Un mese - spiega - e' la misura di un'attesa che si aggrappa alla speranza ma la sente incrinata dalla paura, e avanza il sentimento oscuro e minaccioso di una solitudine crudele.  E dunque, conclude, in questa situazione piu' che mai "la visita del Papa nei luoghi del dolore e del terrore assume il senso di un dono, dono inatteso e percio' tanto piu' generoso: il Papa padre, che vuole esser vicino ai suoi figli con la semplicita' affettuosa di chi e' grande e nel gesto rivela una vicinanza che nasce dal cuore e il cuore riscalda".


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